Un impero economica da 160 milioni di euro e quattro false società create ad arte per sfuggire ai provvedimenti della magistratura. Sequestrato il patrimonio di un imprenditore di Marigliano: case, terreni e conti correnti un po’ ovunque nel vesuviano da Scisciano a Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, Brusciano e Castello di Cisterna. Messo sotto chiave il tesoro dell’imprenditore imputato per intestazione fittizia di beni.
I militari del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione, questa mattina, ad un provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Napoli, su proposta della Dda nei confronti di un imprenditore 52enne impegnato nei settori alberghiero, immobiliare e alimentare, imputato per intestazione fittizia di beni insieme ad altre nove persone, che svolgevano il ruolo di prestanome.
Il provvedimento è frutto di indagini iniziate nel 2012 condotte su beni riconducibili al 52enne e frutto di attività illecite commesse dallo stesso tra il 1994 e il 2008.
Il vincolo è successivo a un primo sequestro preventivo eseguito nel 2014, anno in cui, all’indomani della notifica di un’interdittiva antimafia da parte della prefettura di Napoli, l’imprenditore creò fittiziamente quattro società per eludere i provvedimenti.
Oggi sono state scoperte due società, una nel settore turistico e l’altra nella compravendita di beni immobili, 92 proprietà tra cui terreni nel vesuviano e nell’avellinese e sette conti correnti.