GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




la storia

'Manuale di Napoletanità': perchè i panni stessi fanno bene

Secondo Andrea Colella creano dialogo,formano i bambini, affascinano i turisti

di Veronica Vanacore
'Manuale di Napoletanità': perchè i panni stessi fanno bene

E' difficile immagine i vicoli di Napoli senza i suoi "panni stessi stesi fra due palazzi dirimpettai che quasi si baciano, quei palazzi nei vicoli raccontati dal grande Eduardo Addò nun ce sta luce manco a mieziuornoChin' 'e ggente! Addò è meglio 'o friddo c' 'o calore... 
La città perderebbe sicuramente una parte enorme del suo fascino e della sua storia quella cantata da Pino Daniele in Napule Mille Culure, anche in omoggio ai tanti "panni stesi" nei vicoli più caratteristici

Parte così, da lontano la battaglia per evetare che il Comune di Napoli vieti di stendere sulla strada i panni perchè gocciolano.
"I fili dei panni da stendere sono condivisi tra due palazzi di fronte nei vicoli, con le signore di condomini diversi che si organizzano: 'oggi faccio lavatrice', dice una dal balcone alla dirimpettatia, che a sua volta  risponde: 'va bene allora io la faccio domani'.

Quei fili di panni dei vicoli che tanto piaciono ai tursti quasi quanto il Maschio Angioino, Castel dell'Ovo e le tante altre bellezze napoletane.

 Secondo Amedeo Colella quella dei panni stesi è "la condivisione con cui si cresce a Napoli".
Il  cantore delle tradizioni partenopee autore del "Manuale di Napoletanità", un vero successo, interviene così sul tempo di cui tanto si sta discutendo in questi giorni in città. 
   
Una scelta criticata, e rispetto alla quale Colella spiega i due ruoli del 'fenomeno', quello per i napoletani e quello per i turisti.
"I cavi per stendere i panni - dice - hanno carrucole a destra e a sinistra, sono condivisi da due condomini diversi e creano una sorta di necessaria comunicazione tra le signore di diversi palazzi. In un vicolo, due edifici dirimpettai diventano un unico luogo: come quei centri di ricerca dove prima di fare lo scrittore per 30 anni ho fatto il ricercatore informatico, un centro in cui ognuno percorre una strada, ma poi a mensa ci si incontra, si parla e ci si confronta per migliorare il lavoro e la vita quotidiana".

Dunque, i vicoli come "luogo di condivisione", ma anche "attrazione" ammirata dalle migliaia di turisti che esplorano Napoli ogni giorno.
"Gli amici che vengono a visitare la città - spiega Colella - li porto sempre a Vico Zite a Sedil Capuano e a Salita Pontenuovo a Carbonara, dove l'unione dei panni stesi è chiara e affascina tutti, ma è anche uno spettacolo che ha accompagnato tutta la mia infanzia e che oggi è diventata, inconsapevolmente, una delle risorse turistiche più fotografate a Napoli".

"E' un aspetto - prosegue - che è parte integrante della socialità che esiste a Napoli e che fa crescere i bambini
secondo una 'formazione partenopea', in un mondo in cui sempre di più la Rete ci porta all'isolamento, in cui il cinema era un fenomeno di contatto e ora ognuno lo vede a casa".
"Pensiamo per un attimo al 'panaro', il paniere con il filo che si cala dal balcone: ogni ragazzino impara a usarlo dribblando i panni stesi nei piani di sotto, diventa un altro punto di comunità e fa parte di una formazione che poi i ragazzi che studiano e vanno anche a lavorare all'estero portano come bagaglio molto utile e stimato.
Quindi - conclude lo scrittore - rimangano i panni stesi e si pensi a migliorare altro".

Del resto perfino Julia Roberts, stella del cinema mondiale, si fece travolgere nel settembre del 2009 dal fascino dei panni stesi di Napoli.
Non a caso alcune scene del film internazionale 'Mangia, prega, ama' furono girate negli stretti vicoli del quartiere di Forcella. 
Tanti e coloratissimi i panni stesi a fare da coreografia alle scene della pellicola. In quella circostanza, però, i panni furono collocati tra i balconi di via Tribunali in omaggio a una scelta della produzione e, sembra, anche della stessa attrice.
Panni stesi fasulli, allora, ma simbolo di una tradizione popolare millenaria che vuole coninuare a vivere, del resto anche a Lisbona la tradizione dei "panni stesi" continua, e allora perchè cominciare proprio da Napoli?


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16-06-2022 15:14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA