Cresce la tensione sui mercati dopo la lettera dell'Ue al Governo italiano sui contenuti della manovra, ma non calano le polemiche all'interno dell'esecutivo sulla pace fiscale.
I mercati intanto hanno reagito male alle parole di richiamo di Bruxelles e alla prentoria richiesta di risposte esaurienti per lunedì prossimo, tanto che Piazza Affari cede l'1,6%, mentre lo spread si è fermato a quota 335 dopo avere toccato anche i 340 punti rispetto ai 327 di ieri.
Resta tesissimo anche il clima che si respira all'interno dell'esecutivo dove si registrano le dichiarazioni di Salvini che non sembra intenzinato a cedere sul decreto fiscale: "Di Maio sapeva tutto del condono" chiosa il Ministro degli Interni e Vicepremier leghista, che rincara la dose affermando: "non c'è una crisi all'orizzonte" , certo, "se cambiamo la pace fiscale si crea un precedente pericoloso, tutto si può fare e sono qui per risolvere, però quando la gente legge e approva una cosa, sia convinta di ciò che approva perché sennò inizio ad arrabbiarmi".
Alle parole di leader leghiesta in seguito al polverone sollevato dal Capo politico del Movimento Luigi Di Maio, ha provato a metterci una toppa (finora con scarsi risultati viste le dichiarazioni di Salvini) il ministro Bonafede: "Nel decreto non ci sono condoni, e non indietreggiamo ne deroghiamo dai nostri valori".
Domani intanto ci sarà l'atteso Consigli dei Ministri, e da Palazzo Chigi filtra la notizia che il Governo è impegnato a definire le linee della risposta italiana agli appunti mossi da Bruxelles, anche se il vero piatto forte della seduta dell'esecutivo resta quello dove si discuterà sul possibile stralcio della parte incriminata del decreto.
Di sucuro la tensione nella maggioranza giallo-verde resta altissima.