Non ha fatto in tempo Peppino Mandara conosciuto da tutti come il “re della mozzarella”, a vedersi riconosciuta l’ingiusta detenzione.
L’impreditore, che aveva intentando causa contro questo che riteneva un caso di malagiustizia è morto prima, per l’esattezza nell’aprile dello scorso anno
Mandara fu coinvolto in un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli dalle dichiarazioni di un pentito, per presunti rapporti economici con la camorra, accuse mai provate, tanto che l’imprenditore non ha ricevuto condanne.
Per quelle accuse all’epoca fu arrestato per ben 3 volte, passando prima due settimane in cella e poi un lungo periodo di detenzione ai domiciliari nella sua casa napoletana.
Ora è arrivato il provvedimento da parte del Collegio specializzato per l’ingiusta detenzione della Corte di Appello di Napoli che determinato in 20 mila euro il risarcimento da destinare ai suoi eredi.