LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




La curiosità

L'otto marzo della musica, alla donna dedicate le canzoni più belle

Dalla Sally di Vasco a Sara di Venditti protagoniste di tanti successi

di Annalibera Di Martino
L'otto marzo della musica, alla donna dedicate le canzoni più belle

Oggi sembra più che doveroso ricordare che nella storia di tutte le arti la donna è stata fortemente elogiata, a volte contestata, ed in alcuni casi anche offesa. La grandezza dei poeti e quindi dei cantanti, che sono poeti "musicanti", è di riuscire quasi sempre a trasformare la vita in opere e questo succede anche con le canzoni. La musica italiana vanta una miriade di testi dedicati alla figura femminile. Tra gli artisti che nella propria discografia hanno più volte scritto per il "gentil sesso" troviamo Vasco Rossi, Antonello Venditti e Lucio Battisti. Intramontabili ed indimenticabili sono i successi "Non è Francesca", "Sally" o "Giulia" di Vasco e "Sara" di Venditti. I rapporti raccontati all'interno dei brani non sono sempre vissuti in maniera serena, difatti molte volte, come succede con Vasco, la donna assume quasi un volto "satanico", per dirla alla Baudelaire, essendo artefice delle immonde sofferenze nei confronti dell'uomo, quasi sempre lasciato e ferito, che si trova a fare i conti con una persona crudele e molte volte capace di tradire (si pensi all'immagine della donna che appare nella canzone "Colpa d'Alfredo"). La stessa concezione, molte volte anche eccessiva, tendendo a far diventare le ragazze degli oggetti di sesso o di seduzione, appare nelle canzoni dei rapper del momento. Si pensi ai versi di "Stavo pensando a te" dell'artista Fabri Fibra: "Lei che mi dice "voglio darti il mondo"/ Ecco perché mi gira tutto intorno/ Mentre si muove io ci vado sotto/ Ma dalla fretta arrivo presto, troppo". Non è dello stesso parere Venditti che più volte racconta le vite di donne fragili, come "Sara", una guerriera delusa da un'amore che le ha lasciato il regalo di un'altra vita che custodisce sotto il velo di timidezza e fragilità. Anche la protagonista di Pino Daniele si chiama "Sara", una donna ancora troppo ingenua, piccola e, come la donna di Venditti, sensibile e delicata. La Sara di Pino è capace di lasciare un segno indelebile nel cuore dell'amante. Sara è l'immagine di una donna che sta sbocciando, di una femminilità che "sarà", come dice lo stesso cantautore partenopeo. Ivano Fossati, uno tra i più grandi autori della musica italiana, racconta ancora delle donne nel suo capolavoro "Il talento delle donne": "L'innocenza con cui puniscono/ per le cose non avverate/ allo scadere di un giorno/ senza un miracolo da invocare/ né un fazzoletto piccolo per salutare/ ma il coraggio certe volte/ è così naturale". Quella che ci restituisce Fossati è l'immagine della docilità, ancora di questa immonda fragilità, che spezza l'immagine di una leonessa che ferisce e si difende dal mondo. Del resto, pensandoci, il filo conduttore di quasi tutte le canzoni che sono passate in radio, incise nei dischi in tutti questi anni è questa: la donna fragile, con un cuore di vetro, tremante, forse troppe volte colpito dagli altri senza pietà, un cuore che si nasconde dietro la parvenza di crudeltà e freddezza. Battisti risponde al suo amico: "Ti stai sbagliando cara ma la donna che hai visto con me non è Francesca" perché è stata scoperta in compagnia di un altro, ma lui non si rassegna a questo tradimento, perché quella Francesca, la donna con cui lui ha una relazione, "non ha mai chiesto di più". Eppure, sotto quei silenzi, si nasconde una sofferenza, quella di un amore che ormai non funziona, che va avanti per abitudine, ma gli uomini in alcune circostanze non si accorgono di quei "micro-dolori", di quelle attenzioni che sono mancate e per questo si fugge via, ma Lucio non crede , o fa finta di non crederci, che lei possa aver trovato un altro uomo!. Sempre lui s'innamora di un'altra, la sua migliore amica, ma non ha il coraggio di confessare i suoi sentimenti e la "donna per amico" passa il tempo a raccontare dei suoi fallimenti amorosi, mentre lui vorrebbe soltanto che si lasciasse amare dall'unico che davvero potrebbe volerla come merita. La sensualità regna sovrana nell'immagine di donna che ci restituisce Gianluca Grignani, attraverso i brani "Una donna così" oppure "Sei unica": dinamica, intraprendente, capace di giocare con un po' di trucco e profumo per riuscire a far impazzire un uomo che cade nella trappola della sua seduzione. Quest'ultima parola è chiave anche nell'immagine di Bocca di Rosa di De Andrè, una donna osteggiata da tutto il paese perché sa "capire" gli uomini e le altre son gelose della sua bellezza e della sua femminilità, tanto che da sputare dell'odio sul suo nome per il mestiere che pratica, ovvero quello della prostituta. C'è chi invece canta delle ragazze della propria terra come Francesco Baccini con "Le donne di Modena", un omaggio a tutta la femminilità emiliana. Se alcuni elogiano l'amore ed attraverso di esso descrivono le donne, c'è anche chi racconta i rapporti malati, quelli che riempiono ancora troppo la cronaca nera e tra le canzoni più belle che raccontano amori di questo genere c'è "Donna" di Mia Martini: emerge la visone di un mondo spregevole fatto di uomini-padroni che ancora considerano le donne come il sesso debole, esseri inferiori utili per l'attività sessuale. Sempre Mia canta di amori denaturati, consumati e sacrificati in "Minuetto" o "Gli uomini non cambiano". Poesia assoluta sulle donne anche quella di Luciano Ligabue, in particolare dei due testi "Le donne lo sanno", omaggio alla forza indomita di tutte per ciò che sanno dare, perché a volte riescono a salvare, ed "Il volume delle tue bugie", altro capolavoro dove prende vita la femminilità ed il coraggio di questo personaggio che apparentemente sembra presentarsi al mondo forte, imbattibile ed invincibile, anche per questo la scelta del titolo "il volume delle tue bugie", cioè quello che questa donna "alza sempre" per nascondere agli altri la sua sensibilità, ma che in fin dei conti ha solo bisogno di tenerezza pura. La canzone più bella tra tutte, che tira le somme di una lunga discografia femminile, è Sally di Vasco, forse un "continuum" de "Il volume delle tue bugie" di Ligabue. Si tratta del capolavoro assoluto del cantautore di Zocca che attraverso l'immagine di Sally propone in maniera fedele e romantica il concetto di femminilità, quella "normale", liricizzata attraverso dei versi che potrebbero comporre una sceneggiatura di un corto. Vasco pensa a questa donna che cammina dopo una giornata di lavoro, l'ennesima, uguale alle altre e si trova a fare i conti nell'angolo buio dei suoi pensieri con sé stessa mentre si dirige verso casa, sotto la luce dei lampioni e l'odore buono che esce dalle case, dove altre donne stanno preparando la cena. Non guarda nemmeno la strada, schiva i passanti, Sally ha la testa piena di pensieri ed il cuore troppo pesante: raccoglie tutti i dolori, tutte le offese che negli anni l'hanno piegata ma mai distrutta. Inizia a piovere, ma lei è sicura, non si lascia attraversare più da niente, riesce a scavalcare le emozioni, forse non può più provarne a causa dei troppi incidenti del cuore. Alla fine però, le donne sanno rialzarsi sempre e come dice Vasco "forse qualcosa si è salvato" e forse tutto ha un senso, anche i dolori che l'attraversano, perché "la vita è un brivido che vola via/ è tutto un equilibrio sopra la follia".
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08-03-2019 12:32:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA