GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




La storia

L'Iridio extraterrestre e la scomparsa dei dinosauri

Per gli scienziati l'impatto di un asteroide innescò distruzioni

di Jacopo De Vivo
L'Iridio extraterrestre e la scomparsa dei dinosauri

L’Iridio è un metallo di colore bianco con leggere sfumature gialle, è uno degli elementi che maggiormente resistono alla corrosione chimica ed è estremamente raro sulla Terra, ma comune negli asteroidi. Sono ormai 40 anni che i paleontologi dibattono sulla correlazione dell’estinzione di massa del Cretaceo e la presenza di una massiccia traccia di iridio datate entrambe circa 66 milioni di anni fa. In vari affioramenti del globo c’è l’opportunità di osservare direttamente la presenza di un livello biancastro, avente spessore massimo di un centimetro, che sembra nulla, ma geologicamente è tantissimo, contenente una notevole quantità di iridio anomala per le percentuali presenti in natura. Anche in Italia è possibile osservare il limite K-T in varie località, tra cui Gubbio, il monte San Vicino e il monte Conero. Proprio a Gubbio nella gola del Bottaccione, un team di scienziati americani, capitananti da Walter Alvarez, che negli anni ’70 compì delle importanti ricerche e scoperte sul sottile strato di argilla risalente a 66 milioni di anni fa, nel quale vi erano tracce di minerali provenienti da meteoriti e come questi erano correlati alla crisi biologica che determinò la scomparsa dei dinosauri. È di pochissimi giorni fa la notizia che è stata ritrovata in Messico, nella penisola dello Yucatan, all’interno del cratere di Chicxulub “una traccia” molto importante di Iridio a 600 metri di profondità, scavando nell’antico cratere d’impatto. La scoperta, fatta dagli scienziati dell'Università del Texas ad Austin (con la collaborazione dell’università di Padova) e dell'Università di Vrije in Belgio è pubblicata sulla rivista Scientific Reports e Science Advance sarebbe di fatto la prova di una teoria diffusa e accreditata da tempo: l’impatto del meteorite, ed i fenomeni naturali che ne seguirono, causarono l’estinzione del 75% delle specie viventi sul nostro pianeta. L'impatto dell'asteroide col nostro pianeta innescò una serie di reazioni a catena: innanzitutto devastazione su ogni livello della catena trofica, potentissimi fenomeni naturali (che oggi sarebbero classificati come disastri globali) quali maremoti di indicibile forza a tsunami alti come palazzi, forte abbassamento delle temperature, per la formazione di un pulviscolo atmosferico che oscurò per circa 20 anni il nostro pianeta: un vero e proprio “inverno nucleare”; con la conseguente assenza di luce le piante morirono e mancando le piante gli erbivori non avevano la loro fonte essenziale di nutrimento, relativamente anche i carnivori si estinsero non avendo più un “pasto caldo” da consumare.
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04-03-2021 10:24:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA