Il nome c’è. Il simbolo pure. Questo è quello che si sa di “Castellammare Bene comune”. La lista è pronta ad affrontare la competizione per le prossime amministrative di giugno. Il suo ispiratore non sarà tra i candidati a cui si potranno dare le preferenze. Nicola Cuomo l’ha già detto che questa volta non si candida. Il resto, l’ex sindaco del Pd lo deciderà nei prossimi giorni. Il suo esercito potrebbe infatti andare in soccorso del candidato a sindaco del partito di Renzi o presentarsi in alternativa. Molto sarà determinato dalle mosse del Pd. Non dipende tutto solo dal volto del leader che avrà l’investitura in casa democratica, ma anche da come il suo partito deciderà di chiudere i conti con l’esperienza di governo Cuomo fatta fallire da una consistente fronda interna. L’ex primo cittadino di Castellammare aspetta ancora che la segreteria regionale esprima un giudizio sulla sua amministrazione, condannando chi lo ha mandato a casa prima del tempo. Un giudizio che fino ad oggi non è arrivato. Al contrario il Pd non ha assunto alcun provvedimento nei confronti dei consiglieri comunali che hanno accostato le loro firme a quelle dell’opposizione, lasciando una porta aperta alla loro ricandidatura per giugno. Un boccone amaro che Cuomo non ha intenzione di ingoiare senza reagire. A quel punto infatti la sua lista potrebbe correre con un proprio nome, come quello dell’ex vicesindaco Mariarita Auricchio. Certo che il tentativo di ricucire, visti i tempi stretti, potrebbe anche essere affidato nelle mani del candidato a sindaco del Pd che dovrebbe ricevere l’investitura entro il sei aprile, quando Renzi arriverà a Bagnoli per aprire la campagna elettorale in Campania. Tra i tanti nomi fatti nelle ultime settimane l’unico che al momento appare in grado di arrivare al traguardo è quello di Annapaola Mormone. La sua esperienza politica e amministrativa rende questa nomination più facile di tante altre, in un contesto di partito comunque caratterizzato da mille divisioni. Dalla sua parte Annapaola Mormone ha anche l’estraneità alle vicende fratricide che hanno riportato Castellammare alle urne prima della scadenza ufficiale e la possibilità di fare convergere sulla sua candidatura un pezzo importante del cartello delle civiche sceso in campo sabato scorso. Due nomi di donna quindi per una campagna elettorale difficile che comincia già in ritardo rispetto al calendario ufficiale.