Da una parte della barricata la situazione appare definita, i giochi sono tutti aperti nello schieramento avversario. A Gragnano centrosinistra pronto a partire, centrodestra ancora alle prese con una discussione difficile. Paolo Cimmino, mandato a casa dalla sua opposizione che ha sollevato il caso d’incompatibilità, ha deciso di riprovarci. L’ex sindaco sta scaldando i motori della macchina elettorale, che lo ha portato alla vittoria tre anni fa. Sembrano ormai fallite le prove di dialogo con il Pd, ma anche senza i democratici il cardiologo andrà avanti con una formazione centrista. In realtà il partito di Renzi è diviso sulla strada da intraprendere, anche perché Gragnano non è storicamente tra le sue roccaforti. Ma sembra a questo punto prevalere la parte che sponsorizza una candidatura autonoma del segretario cittadino, Silvana Somma, così da avere più chance di portare almeno lei in consiglio comunale. A questo punto i due sono più che altro impegnati a scegliere i candidati nelle liste. Tutto ancora da scrivere invece il discorso nel centrodestra. Il nome forte arrivato direttamente dal passato non trova l’unanimità. Forza Italia accanto a Franco Zagaroli, ha il nome di un altro ex consigliere Aniello D’Auria. Ci sono poi sul tavolo le nomination di Roberto Attanasio e Francesco Paolo Longobardi. Dopo gli ultimi incontri che non hanno sciolto la matassa, potrebbe anche uscire un nome a sorpresa. Non è da escludere quello dell’ex sindaco Michele Serrapica fino ad oggi impegnato a trovare una soluzione unitaria, che non sembra arrivare.