Lettere, ex maresciallo ucciso davanti casa: arrestato Salvatore Todisco il mandante dell’omicidio
Domenico Giordano fu freddato dai killer nell’agosto del 2021.
Lo uccise per una lite su un terreno, una contesa tra vicini portò all'omicidio di Domenico Giordano. Per la morte dell'ex maresciallo della Guardia di Finanza di 73 anni ucciso a Lettere, arrestato il mandante. E' accusato Salvatore Todisco, 65 anni, che finisce in cella dopo lunghe indagini durate più di 4 anni. Domenico Giordano fu freddato davanti casa il 1 agosto del 2021. Ad innescare la furia omicida fu un contezioso civile con i fratelli della vittima per un pezzo di terreno acquistato dall’indagato.
L’analisi delle immagini di videosorveglianza e le attività di intercettazione ambientale hanno consentito di ricostruire la dinamica ed il movente del delitto e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato che, quale mandante, avrebbe pianificato, organizzato e commissionato l'omicidio, avvalendosi della collaborazione di due complici, esecutori materiali del delitto. Nell’agosto del 2021 un commando armato, composto da due persone, aveva teso alla vittima un agguato in prossimità dell'abitazione della stessa, poco dopo che quest'ultima era uscita dalla chiesa di S.Anna di Lettere, al termine della celebrazione eucaristica, attingendola con numerosi colpi d'arma da fuoco.
I Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, all'esito di una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, in esecuzione di un'ordinanza coercitiva che dispone la custodia cautelare in carcere, hanno proceduto all'arresto dell’uomo.
L'ordinanza cautelare è stata eseguita all'esito di un articolato iter procedimentale, dopo che il 23 ottobre la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dalla difesa dell'indagato contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che, accogliendo l'appello proposto dalla Procura contro l'ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, che aveva rigettato la richiesta cautelare formulata dal Pubblico Ministero, aveva applicato la misura coercitiva, sospendendone l'esecuzione nelle more della decisione della Suprema Corte.
Il movente dell'omicidio sarebbe da ricondurre ad un contenzioso civile tra la vittima e l'attuale indagato, che aveva visto quest'ultimo soccombente in relazione al diritto di prelazione fatto valere dai fratelli della vittima su un appezzamento agricolo nel comune di Lettere acquistato dall'indagato.
L'arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale