Il pizzaiolo del Papa nei guai per abusivismo edilizio. Il comune di Lettere ordina l'abbattimento di gran parte del ristorante tra i più conosciuti della provincia di Napoli. Dopo la chiusura da parte dei Nas del marzo scorso, arriva dall'ufficio tecnico il diktat di demolire. Tre i mesi di tempo che erano stati dati a Vincenzo Staiano, noto per avere partecipato a più di un'iniziativa benefica con Papa Francesco, per eliminare il lungo elenco di abusi. A salvarsi sarebbe solo un piccolo nucleo iniziale. Ma i tre mesi sono scaduti il 19 settembre e la pizzeria continua a lavorare a pieno ritmo. Alla ordinanza del comune, Staiano ha opposto un ricorso. Un braccio di ferro che va avanti da mesi, trasferendo la vicenda in un'aula di Tribunale. I riflettori sulla vicenda degli abusi edilizi nel noto ristorante si sono accesi a marzo scorso quando sono scattati i sigilli alle due sale di ricevimento dei clienti ritenute abusive, insieme a mura e coperture segnate in rosso dal comune di Lettere. Una chiusura, quella dei Nas, che avrebbe dovuto determinare uno stop delle attività, ma al contrario è durata pochi giorni. Da lì si è innescato un braccio di ferro con avvocati, perizie e documenti inviati dal comune senza seguito. Una mazzata per Vincenzo Staiano, conosciuto come il pizzaiolo del Papa per le sue presenze durante le iniziative rivolte ai poveri. E’ l'imprenditore, infatti, a muovere i forni della solidarietà che, dal Vaticano hanno poi fatto il giro del mondo per sfornare le pizze “della pace” per i bisognosi. Un messaggio di pace, rispetto alla guerra intrapresa per difendere sale e altre stanze che i carabinieri dei Nas prima e il Comune di Lettere hanno etichettato come abusi edilizi. Una vicenda che va avanti da mesi, che in questi giorni sembra arrivata al capolinea.