Condannati a 17 anni di carcere per avere dilapidato i risparmi di 13mila persone andavano a ballare a Capri e investivano ancora soldi in società, nonostante fossero formalmente falliti. Non se n’era neanche accorto Pasquale Della Gatta che, mentre lui ballava in un famoso locale dell’isola dei vip, c’era una delle sue vittime che lo riprendeva con un cellulare e poi pubblicava il filmato sui social. E non era stata l’unica volta. I fratelli Della Gatta erano stati notati in locali di lusso in diverse occasioni dagli "obbligazionisti" che avevano affidato il proprio denaro alla "Deiulemar", perdendoli nel pozzo nero del crack.
L'indagine, che ha portato all'esecuzione delle ordinanze di custodia in carcere, è stata condotta anche attraverso intercettazioni ed acquisizione di e-mail ed ha consentito di accertare che i fratelli Pasquale e Angelo Della Gatta avevano continuato - scrive il Procuratore di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico - "a disporre di ingenti riserve di liquidità da impiegare nell'ambito di un consistente investimento immobiliare in cui gli stessi risultavano essere coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità, per interposta persona, di beni mobili".
I fratelli Della Gatta erano stati arrestati anche nel luglio 2012, nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della "Deiulemar Compagnia di navigazione", insieme alla sorella Micaela, alla figlia dell'ex ad della Compagnia Michele Iuliano, Giovanna Iuliano, e Leonardo Lembo. Agli arresti domiciliari finì anche la loro madre, Lucia Boccia, di recente deceduta.
In primo grado, nel luglio 2014, i fratelli Della Gatta sono stati condannati a 17 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno.
Il processo di Appello è iniziato a Roma la scorsa settimana.