SABATO 23 NOVEMBRE 2024




La storia

L'addio a Sebastiano, morto di meningite a 18 anni: amava il Napoli e la bici

L'infettivologo Faella: "Meglio vaccinarsi, ma ora nessuna manifestazione isterica. Non c'è allarme"

di Redazione
L'addio a Sebastiano, morto di meningite a 18 anni: amava il Napoli e la bici

Amava il Napoli. L’aveva voluta azzurra la torta su cui aveva spento le candeline per i suoi diciotto anni. Appena venti giorni fa. È Sebastiano Petrucci l'ultima vittima di meningite in Italia. Appassionato di calcetto e di mountain bike, ieri pomeriggio è giunto con febbre alta e un forte mal di testa al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo. È morto due ore dopo, mentre i medici ancora tentavano di risalire alle cause, mediante una tac. Gli esami diagnostici effettuati solo oggi in collaborazione con l'ospedale per malattie infettive 'Cotugno' di Napoli, hanno confermato quella che fino a questa mattina era solo un sospetto: neisseria meningitidis.
Il sindaco di Agerola, Luca Mascolo, interpretando lo stato di choc che vive in questo momento il piccolo comune dei Monti Lattari, un paese a metà strada tra il Napoletano e la Costiera Amalfitana, ha sospeso fino all'Epifania tutte le manifestazioni ''in segno di rispetto per il dolore della famiglia''.
Il giovane era giunto in uno ''stato di grave sepsi - ricostruisce una nota dell'Asl Napoli 3 Sud - per cui è stato predisposto il trasferimento all'ospedale regionale campano di riferimento per le malattie infettive "Cotugno" di Napoli. Prima del trasferimento le condizioni cliniche si sono rapidamente aggravate, richiedendo l'assistenza rianimatoria. Purtroppo, nonostante tutti i tentavi effettuati, il paziente è deceduto.
Durante il ricovero in pronto soccorso sono stati svolti accertamenti per la conferma del sospetto clinico di sepsi infettiva ed eventuale meningite''.
Il dipartimento di prevenzione Asl Napoli 3 Sud si è subito attivato per effettuare l'indagine epidemiologica e, tramite il servizio di epidemiologia e prevenzione, ha immediatamente contattato e predisposto la profilassi e le misure di sorveglianza previste e riservate a tutti coloro che avevano avuto contatto stretto con il paziente, adoperandosi anche per l'individuazione di eventuali contatti ad alto rischio.
Tuttavia l'Asl rassicura: ''Pur comprendendo lo stato di preoccupazione creato da questo drammatico evento, si rileva che dai dati epidemiologici disponibili non esiste una situazione di emergenza''.
Il professor Franco Faella, infettivo logo stabiese, spiega: ''Anche se il meningococco si trasmette per vie aeree con tosse o starnuto, da quel 3 o 4 per cento di persone portatori sani, non c'è alcun allarme, alcuna epidemia''. Faella spiega che ad uccidere è quasi sempre ''lo shock settico che si verifica in chi contrae questo batterio' e sottolinea che 'bisogna superare l'agitazione rispetto alla vaccinazione e, nel contempo, evitare ogni manifestazione isterica quando si verifica un decesso''.


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29-12-2016 19:45:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA