Continuano a parlare ad accusare ma nessuno fa nulla per portare alla luce un problema che diventa sempre più evidente e sempre più spinoso.
Sono anni che operai e gente comune che abita nelle case del popoloso quartiere operaio del CMI protestano per la presenza di amianto nella zona, ma il loro grido di allarme continua a cadere nel vuoto e le persone continuano a morire di cancro, eppure e chiaro che ormai il sottosuolo della zona nasconde un triste segreto: tonnellate di rifiuti tossici interrati senza precauzione e senza autorizzazione.
E' di questi giorni il nuovo allarme, questa volta lanciato a Arpac e Asl che addirittura ipotizzano il rischio d'inquinamento della falda acquifera nonostante due anni fa si sia proceduto ad una parziale bonifica dell'area.
E dire che l'ex Avis è nella blax list regionale dei siti inquinati.