Una suora mister della squadra dei ragazzi del centro antico. Lei sul campo allena muscoli e anime. La storia di suor Lucia è raccontata da Famiglia Cristiana, che entra nel labirinto di strade fino all’oratorio per intervistare l’allenatore con la tonaca. Ma la star che fa vincere i suoi giocatori contro gli ignari avversari, utilizza parole amare per raccontare il quartiere di Castellammare in cui opera per salvare i ragazzi, impedendo che si perdano. Lucia Benedetta Rabbitto, 42 anni, siciliana di Ispica, in provincia di Ragusa, rompe il silenzio che le impone il suo ordine monastico, per spiegare a Famiglia Cristiana la sua doppia missione di educatrice e allenatore. Suor Lucia Benedetta ha due grandi passioni: Gesù Cristo e il calcio. Racconta alla giornalista che la intervista: “Da piccola, più che la chiesa, frequentavo la piazza, dove giocavo a pallone”. Poi a un campo in Albania, dove va come volontaria, conosce la congregazione delle Alcantarine, nate 150 anni fa proprio nel centro storico di Castellammare. Quel pezzo di Castellammare crollato con il terremoto e mai risorto dagli anni ottanta, suor Benedetta lo vive tutti i giorni insieme alle altre istituzioni della Chiesa come la Caritas e a volontari come Massimo Caner che quei ragazzi cerca di toglierli dalla strada ogni giorno. In pochi entrano veramente in quel centro antico che lei racconta con parole da cui emerge uno spaccato duro e complesso. Una denuncia da non disperdere: «Un quartiere ferito da usura, prostituzione, analfabetismo. Qui si vive di quello che la strada ti offre, non c’è lavoro, e i bambini crescono per strada, dove rischiano di finire in giri non buoni, a rubare o a giocare “la bolletta”, cioè a fare le scommesse clandestine, proprio come gli adulti. L’abbandono scolastico è altissimo, molti di questi ragazzi non riescono neanche a prendere la terza media». Nella struttura dell’oratorio ovviamente non si fa solo calcio, attualmente i ragazzi non si stanno allenando perché sono in atto lavori per il manto erboso ma presto torneranno a giocare con il loro mister. «Facciamo interventi prima di tutto di amicizia: c’è il doposcuola e poi gli allenamenti, tre volte a settimana», dice Lucia. Sono oltre 200 i ragazzi, dai 6 ai 18 anni, che tre volte a settimana si alternano nei turni per fasce di età. «Durante l’anno cerchiamo anche di fare laboratori, con i presepi nel periodo natalizio». Lei, qualche parroco che nel centro antico ci lavora o ci ha lasciato il cuore costretto ad andare via. Lei suor Lucia, i volontari e nessun altro con un esercito di ragazzini da togliere alla camorra.