A vincere sono stati in due, due progetti che si fondono in un solo manifesto. Il Manifesto finale è la fusione di due immagini capaci di completarsi a vicenda e di rendere il messaggio chiaro e di forte impatto. La prima immagine di tipo grafico è stata disegnata dalla studentessa del liceo artistico Cinzia Chierchia, la seconda è una foto con relativo slogan riguardante il degrado ed il vandalismo sui monumenti, realizzato dalle studentesse del liceo classico Annapia Del Sorbo, Federica Fontanella e Assunta Naclerio. Sono loro le vincitrici del concorso "Bene comune". Si è tenuta nell’aula Magna del Liceo Plinio Seniore la premiazione dell'iniziativa promossa dai docenti di Storia dell’Arte per sensibilizzare gli studenti alla tutela e alla salvaguardia dei monumenti e dell’ambiente cittadino.
“La storia imbrattata è bellezza negata” è questo lo slogan che accompagna il manifesto finale che ha unito i due progetti vincitori. Un concorso nato con l’intento non solo di avvicinare i ragazzi ad un problema abbastanza frequente nella nostra città, come il vandalismo, ma anche di responsabilizzarli contro il degrado e di renderli attori protagonisti nel decoro della città.
Alla premiazione hanno partecipato la Dirigente Scolastica Fortunella Santaniello, la Professoressa Montillo promotrice e curatrice dell’evento e l’avvocato Mario Rosario Di Costanzo, ex assessore al Patrimonio del comune di Napoli ed ora responsabile della formazione socio-politica dell’arcidiocesi di Napoli. Proprio quest’ultimo ha catturato l’attenzione dei ragazzi presenti in aula con piccole storie quotidiane che raccontavano quella piccola illegalità diffusa che riguarda il magistrato come il professore universitario fino ai cittadini residenti nei quartieri più degradati. Come il buttare la spazzatura fuori orario oppure la sua esperienza amministrativa nel rifacimento dei giardini della villa comunale napoletana, con un esborso per il comune notevole quando la cura giornaliera dei giardini sarebbe costata molto di meno. Il messaggio dell’avvocato Di Costanzo alla fine è stato proprio quello di trattare le cose come fossero le proprie, avere la cura della città nello stesso modo in cui si tiene cura della propria casa. Infine la Preside Santaniello ha voluto ricordare che l’impegno dei docenti è quello di resuscitare nei ragazzi quel senso di ribellione non contro il sistema ma per aiutare il sistema a migliorare.