I limiti alla pubblicità del gioco online in Italia: quali effetti?

La pubblicità è l’anima del marketing, questo ormai è risaputo da decenni o forse anche più. Ci sono attività che sono fiorite grazie alla pubblicità e che proseguono grazie a una costante pubblicizzazione dei loro prodotti e servizi attraverso ogni tipo di canale. Diverso è invece il caso di verdecasino, una delle piattaforme di gioco più popolari non solo in Italia, che non ha mai avuto necessità di promuoversi in maniera eccessiva, al contrario.

Tale differenza di appeal deriva innanzitutto dalla qualità del servizio o del prodotto offerto e dalla potenza del passaparola, che anche su Internet può essere particolarmente efficace. Basti pensare alle recensioni, che possono letteralmente mandare su tutte le furie i destinatari, quando si tratta di feedback negativi. La libertà nel nell'utilizzare il canale della pubblicità dipende essenzialmente da due elementi fondamentali:

La capacità economica di sostenere i costi di una campagna di marketing, che possono essere anche molto elevati quando si tratta di canali in evidenza; Eventuali limitazioni normative, poste a tutela di interessi pubblici. Ricordiamo infatti che il principio della libertà economica è sancito dalla nostra Costituzione, quindi eventuali limitazioni devono essere giustificate da motivi di interesse generale.

Queste ultime hanno sempre delle finalità di tutela del pubblico destinatario. Possono essere imposte perché di contenuto osceno, offensivo o violento, oppure perché potrebbero far leva su una classe di consumatori particolarmente sensibili.

Proprio questo è il caso della pubblicità sul gioco online, che in Italia ha subito delle modifiche con un intervento normativo, il Decreto dignità, varato il 12 luglio del 2018. Si tratta di una legge che è andata a porre dei limiti all'offerta di giochi con vincite in denaro attraverso qualunque mezzo. La legge è abbastanza ampia al riguardo, e include le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le manifestazioni sportive, le pubblicazioni in genere, i vari strumenti digitali inclusi i social.

Si tratta di una norma particolarmente discussa soprattutto in relazione all’utilità e agli effetti. Quanto sono fondate le critiche che sono state mosse?

I motivi dello stop alla pubblicità del gioco online

Quando è stata adottata la norma relativa al divieto di pubblicizzazione del gioco online, l'obiettivo specifico non era vietare la pubblicità del gioco online in generale. Non dimentichiamo infatti che il gambling e lo sport betting sono due attività consentite e regolamentate nella maggior parte dei paesi, inclusa l’Italia.

Quello invece che si voleva evitare con l'introduzione della norma era la diffusione di un gioco irresponsabile, che può avvenire quando l’attività di gioco viene offerta da un operatore che non dispone di licenza. Nonostante infatti i tanti divieti e i controlli sul gioco online che vengono effettuati a tappeto, i siti illegali si diffondono a macchia d’olio, grazie alla capacità di riaprire un nuovo sito non appena viene chiusa la piattaforma precedente individuata dalle forze dell’ordine.

Il motivo principale per cui una licenza di gioco è fondamentale per la sicurezza dei giocatori è proprio questo: la garanzia di un'offerta di servizi che avvenga in maniera corretta e a tutela dei consumatori. In relazione al gioco responsabile, le piattaforme autorizzate adottano dei meccanismi volti a prevenire la dipendenza dal gioco e a dare al giocatore gli strumenti necessari per chiedere aiuto, in caso di difficoltà. Per questo motivo, il divieto posto dall'autorità è stato criticato dato che andava a colpire anche quelle attività che avvengono legalmente e secondo i crismi stabiliti dal Decreto dignità, in primis, oltre che da altre fonti normative applicabili a tutti i servizi online.

L'effetto è stato abbastanza prevedibile: vietare del tutto la pubblicizzazione di un'attività che, in quanto legale e autorizzata, ha tutto il diritto di promuoversi, è difficile. Quello che invece è maggiormente auspicabile è una sensibilizzazione del pubblico in relazione al problema del gioco illegale, e all’importanza che la piattaforma di gioco su cui decidiamo di scommettere abbia una licenza, sia essa ADM, Curacao, Malta, etc.

Il secondo motivo per cui si cerca di vietare il più possibile il gioco illegale attiene alla tassazione. Anche se secondo modalità non particolarmente efficaci, si cerca di vietare il gioco illegale, dato che le piattaforme non autorizzate non versano tasse né in Italia né altrove. Ogni licenza infatti stabilisce quale sia il governo competente a riscuotere i tributi delle società di gambling. In mancanza di una autorizzazione, è chiaro che la piattaforma si senta libera di non dover niente a nessuno, innescando uno stato brado che è negativo non solo per il mondo del gioco ma per il sistema economico in generale.

Pubblicizzazione del gambling: le regole nel mondo

L’Italia non è l'unico Paese che adotta delle restrizioni alla pubblicizzazione del gioco online. A seconda della cultura e della sensibilità di un luogo, vengono prescritte regole specifiche in materia. Basti pensare ai Paesi di cultura araba che vietano del tutto il gioco, e per i quali è assolutamente impensabile la possibilità di diffondere servizi di gambling. I punti principali che coinvolgono la pubblicizzazione del gioco sono abbastanza comuni in ogni Paese.

Il divieto di destinare la pubblicità a soggetti minori

I primi soggetti ad essere tutelati dalle norme in questione sono i minori. Vista la facilità con cui l'accesso a Internet è possibile anche a bambini e adolescenti, sono state imposte attenzioni volte a evitare la pubblicizzazione attraverso canali tipicamente seguiti da minorenni.

Il contenuto obbligatorio degli annunci

Ogni inserzione pubblicitaria, qualunque sia la modalità con cui avviene, deve specificare: due punti fondamentali:

L'importanza del gioco responsabile, ovvero di un gioco che avvenga in maniera consapevole rispetto al rischio del tavolo verde. I giocatori devono gestire in maniera responsabile il proprio budget, e evitare di scommettere più di quanto possano permettersi di perdere; L'indicazione chiara del rischio di ludopatia e dei rimedi a disposizione degli utenti, sia per prevenire che per porre rimedio al problema. Ci sono infatti diverse organizzazioni no profit che si dedicano all'aiuto nel combattere la dipendenza da gioco, tramite modalità anonime.

Il tempo e il luogo delle restrizioni

Le restrizioni pubblicitarie riguardano soprattutto determinate fasce orarie e luoghi. In Italia ad esempio vengono vietati luoghi vicini a soggetti sensibili, come centri di aggregazione, luoghi di culto e così via. Anche gli orari delle restrizioni mirano a evitare che la pubblicità venga trasmessa quando è maggiore il collegamento da parte di un audience più sensibile.

L'autorizzazione alla pubblicizzazione

Affinché sia legale, la pubblicità deve essere autorizzata dalle apposite autorità. Non si tratta di un lasciapassare puramente formale, ma vengono analizzati i contenuti inseriti negli annunci, nonché la programmazione stabilità sia in relazione alle ore che ai canali di diffusione.

Se i messaggi pubblicitari vengono diffusi nonostante il divieto stabilito, le sanzioni variano a seconda della gravità della violazione, e possono andare da pene pecuniarie fino alla revoca della licenza di gioco, in casi estremi.

Il divieto di una modalità di diffusione scorretta o aggressiva

Il contenuto degli annunci ha un ruolo fondamentale nel determinare la sua liceità o meno. Innanzitutto, deve essere sempre chiarito che il gioco comporta un rischio e che le vincite non vengono mai garantite mai, sia nei casinò online che attraverso lo sport betting. Quello che invece deve essere garantito è il meccanismo di determinazione delle vincite, del tutto casuale e indipendente dalla volontà della società di gambling.

Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere