LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Storia dell'orrore

La picchia e le sbatte la testa contro una lastra di cemento, donna in fin di vita

L'uomo polacco, ancora ubriaco, ha raccontato ai carabinieri di essere il suo compagno

di Redazione
La picchia e le sbatte la testa contro una lastra di cemento, donna in fin di vita

La botta alla testa è stata molto forse, lei potrebbe non farcela. Sta lottando per sopravvivere in un letto di un ospedale. L’ha ridotta in fin di vita l’uomo che poi, ancora ubriaco, ha raccontato ai carabinieri di essere il suo compagno. Un altro amore perverso, un’altra storia di estrema violenza con un carnefice e la sua vittima, che adesso rischia di morire per quella storia che credeva d’amore. L'ha picchiata, con violenza, poi ha completato l'opera sbattendole la testa contro una lastra di cemento. Non si sa niente di lei, che età abbia. Niente, nemmeno il nome. Solo che è straniera. L’episodio di estrema brutalità contro una donna, la scorsa notte, nel quartiere Torrione di Salerno, dove i carabinieri hanno arrestato per tentativo di omicidio il responsabile dell'aggressione, un polacco di 45 anni, che ai militari ha detto di essere sentimentalmente legato alla donna.
La vittima, forse di nazionalità somala, è stata soccorsa e trasportata nell'ospedale San Leonardo della città dove i sanitari l'hanno sottoposta a un delicato intervento chirurgico, durate alcune ore. Attualmente è in coma.
Secondo quanto ha riferito il polacco, tutto sarebbe riconducibile a motivi passionali anche se, finora, non è stato possibile stabilire se veramente vi fosse una relazione tra i due. Rispondendo alle domande dei Carabinieri relative all'identità della donna, l'uomo ha riferito quattro nominativi diversi, nessuno dei quali corrispondenti al vero. I Carabinieri ipotizzano che sia lui, sia la donna, sono senza fissa dimora.
Il polacco - secondo gli investigatori - aveva bevuto, era in stato confusionale ma ancora capace di intendere perché ha fornito in maniera corretta le sue generalità.
Non è stato possibile accertare l'identità della vittima dell' aggressione che non aveva con sè documenti e che potrà essere identificata solo nella giornata di domani, attraverso le impronte digitali. L'identificazione però - spiegano gli investigatori - potrà avvenire solo se la donna non è clandestina e se le sue impronte sono state prelevate in una qualche occasione in passato. Sicuramente più lunghi saranno i tempi per arrivare all'identificazione utilizzando immagini fotografiche. Il viso della donna - riferiscono i Carabinieri - è completamente tumefatto per le percosse ricevute, che sono state violentissime al punto che alcune persone che si trovavano nella zona hanno riferito ai Carabinieri di aver pensato che l'uomo si stesse scagliando contro un cane. La donna, infatti, esile di corporatura e mingherlina, si era accovacciata a terra per difendersi dalle percosse. Un testimone ha ricostruito ai Carabinieri quello che è accaduto spiegando che era impossibile fermare l'uomo, che non aveva armi o coltelli, perché la sua furia era senza controllo. Dagli accertamenti eseguiti dai militari del Norm di Salerno, coordinati dal tenente Bartolo Taglietti, sono emersi piccoli precedenti nei confronti del polacco. 


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30-07-2016 18:26:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA