GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2024




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La matematica che dovresti conoscere per giocare a poker

Tipologie di giocatori, influenza della disciplina matematica

di Red
La matematica che dovresti conoscere per giocare a poker

La matematica è una delle materie più odiate dagli studenti a scuola e molti si augurano di non doverla “incontrare” più nel corso della loro vita. In realtà, i numeri giocano un ruolo importante in diversi ambiti della vita e uno di questi è anche il gioco delle carte ed in particolare il poker.

Il celebre gioco da casinò, infatti, è molto più influenzato dalla matematica di quanto si possa comunemente pensare. In particolare, è la probabilità ad essere fondamentale quando si decide di portare il proprio gioco ad un livello superiore.

Le diverse tipologie di giocatori

Per chi proprio non riesce ad immaginarsi tra formule e modelli matematici, abbiamo comunque una buona notizia. Studiare la matematica non serve a tutti i giocatori. Esistono infatti diversi tipi di player.

La prima tipologia è il giocatore occasionale, cioè colui che considera il poker solo come un passatempo e non punta necessariamente a vincere. Il gioco non è una parte importante della sua vita e può tranquillamente non giocare per molto tempo e di solito investe nel gioco una quantità modesta di denaro. Nella maggior parte dei casi i giocatori occasionali sono in perdita, cioè spendono di più rispetto a quello che riescono a vincere, ma questa perdita viene da loro considerata come il prezzo da pagare per il loro divertimento.

Il secondo profilo di giocatore che analizziamo è quello del giocatore compulsivo, cioè quello che è caratterizzato da una forte impulsività nello stile di gioco e dalla ricerca dell’eccitazione emotiva. Questo tipo di giocatore tende a non avere il controllo del gioco e di solito punta cifre sempre maggiori di denaro nel tentativo di recuperare le perdite. Spesso gioca più di quello che potrebbe permettersi e purtroppo così si ritrova ad avere problemi finanziari.

Il terzo tipo di giocatore è il professionista, cioè colui che ricava il suo reddito principale dall’attività del gioco, che considera un vero e proprio sport. Solitamente questi giocatori si specializzano in un solo gioco e in una sola specialità, come ad esempio il Texas Hold’em, nella quale cercano di raggiungere il livello più alto possibile di competenza. Questo tipo di giocatore ha un approccio razionale e non si fa prendere dalle emozioni come il giocatore compulsivo, inoltre investe molto tempo e molte risorse per migliorare il proprio stile di gioco e le proprie competenze in diversi ambiti connessi anche indirettamente con il poker.

È evidente che studiare la matematica è consigliato solo per quest’ultima tipologia di poker player. Per il giocatore occasionale lo studio della probabilità trasformerebbe il poker in un’attività impegnativa e non sarebbe più un divertimento, mentre il giocatore compulsivo è guidato dall’impulsività e non è in grado di gestire il gioco in modo razionale, come è invece richiesto quando si utilizza un approccio di tipo probabilistico. Se rientrate nella categoria dei professionisti o aspirate a farlo, in questo articolo approfondiremo il legame tra matematica e poker.

I migliori giocatori utilizzano la matematica

Come sempre in ogni disciplina, anche nel poker chi ha del talento puro non ama la tecnica. Così, anche al tavolo verde ci sono alcuni grandi giocatori che affermano di non appoggiarsi troppo sulle teorie della probabilità per ottenere grandi risultati. D’altronde i fuoriclasse esistono anche nel poker, e forse sono particolarmente forti in altri ambiti altrettanto utili nel poker, come ad esempio la psicologia.

Nella maggior parte dei casi, però, i giocatori che hanno ottenuto un numero consistente di vittorie nella loro carriera e che hanno accumulato cifre importanti giocando a poker, hanno fatto affidamento ad un approccio di tipo scientifico, in cui la matematica ha un ruolo fondamentale.

Questo discorso vale ancora di più nel caso del poker, dove rispetto a quello al tavolo vengono a mancare elementi che potrebbero essere determinanti per la vittoria, come ad esempio la possibilità di interpretare il linguaggio del corpo degli avversari per scoprire un eventuale bluff. Il modo migliore per esercitarsi e giocare in sicurezza è sicuramente quello di partecipare ai tavoli verdi online. In questo caso è importante affidarsi al miglior sito web del settore, che è in grado di offrire una varietà di opzioni e versioni di poker mantenendo i propri utenti al sicuro dalle truffe. La loro proposta più importante è la vasta esperienza e gli standard elevati, che permettono di competere in tornei con giocatori nazionali o internazionali e, quando si è pronti, di cimentarsi in versioni più complesse del gioco come il Texas Hold'em e l'Omaha, oltre che nei tornei dal vivo: non c'è da stupirsi che sia considerato da molti come uno dei migliori poker online in Europa.

Come la matematica e la probabilità influenzano il poker

???????Una delle prime discipline a cui un giocatore professionista deve avvicinarsi è sicuramente la teoria delle probabilità, cioè la branca della matematica che utilizza una serie di regole per calcolare il verificarsi o meno di un determinato evento. Si potrebbe anche dire che si tratta di un insieme di tecniche che consentono di assegnare un numero alla possibilità che un evento avvenga.

In questo contesto, uno dei principi più importanti che possono essere applicati al poker è il cosiddetto Teorema di Bayes, che prende il nome dall’omonimo matematico inglese. Questo principio viene utilizzato per calcolare la probabilità relativa ad una causa che ha provocato un dato evento.

Proviamo ad applicare questo principio al poker, supponendo di trovarsi in un momento di gioco in cui non sono presenti ulteriori scelte successive. Siamo nella fase del river di un heads-up e nel piatto sono presenti 10 euro: l’avversario rilancia 5 euro e noi vorremmo sapere quale è la probabilità di vincere necessaria per fare la call.

Se si segue l’istinto si sarebbe portati a dire che servirebbe una probabilità superiore al 50% per la chiamata. Se invece si utilizza un approccio scientifico, si arriva alla conclusione che non è necessario essere nemmeno favoriti per fare la call. Cioè non c’è la necessità di vincere il piatto più del 50% delle volte perché la nostra giocata sia plausibile. Per averne una evidenza matematica basta applicare la formula che vede il rapporto tra l’investimento e il valore del piatto uguale alla probabilità di vincita.

 

Proviamo ad applicare questa formula. Facciamo la call con un investimento di 10 euro su un piatto di 40 euro, inteso come la somma delle scommesse dei due giocatori e la nostra call potenziale. Dato che il rapporto tra questi due dati è pari a ¼, cioè 25, questo significa che dobbiamo avere la mano migliore almeno il 25% delle volte affinché sia plausibile matematicamente.

La probabilità in relazione al piatto può essere analizzata anche considerando il poker al pari di una scommessa sportiva. Se ad esempio stiamo investendo 5 euro per vincere 15 euro, le possibilità sono pari a 15:5 cioè di 3:1, ovvero di tre a uno. In questo caso non si utilizza quindi la percentuale ma il rapporto per indicare la probabilità.

Il calcolo delle probabilità è determinante anche per sapere se conviene bluffare oppure no. Per sapere se la nostra mossa di gioco sarà corretta si può utilizzare una specifica formula, che indica nella probabilità che il bluff vada a buon fine il rapporto tra investimento e valore del piatto.

 

Non serve solo la matematica

Per giocare a poker in modo professionale, lo studio approfondito della matematica è necessario, ma non è la sola abilità richiesta. Il poker è un gioco molto più complesso di quello che i giocatori occasionali o chi non lo conosce approfonditamente possono pensare.

Per ottenere dei risultati sul lungo periodo serve anche un mindset vincente, che non è influenzato dal singolo risultato (soprattutto se negativo), ma punta ad essere vincente sul lungo termine. I giocatori compulsivi, invece, non hanno questo tipo di approccio e tendono a giocare subito delle nuove somme di denaro per cercare di coprire le perdite, spinti dall’istinto di sentirsi fortunati. I giocatori professionisti, invece, definiscono una quantità di denaro da giocare e non la superano per evitare di farsi prendere eccessivamente dalle emozioni del gioco.

Anche la psicologia ha un ruolo molto importante quando si gioca a poker. Essere in grado di non manifestare le proprie emozioni è necessario per portare a termine dei bluff vincenti, Ma non solo, nel poker è molto utile essere in grado di interpretare le emozioni degli avversari, per leggere la anche minima incertezza capace di “tradire” l’altro giocatore.

Come si può vedere sono necessarie competenze ed abilità molto specifiche ed avanzate, tra cui quelle matematiche. Si può dire, quindi, che il poker sportivo sia tutto tranne che… un gioco!


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26-04-2023 16:29:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA