LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Castellammare

La lettera di Vozza: "Non un abbandono. Lascio per dare spazio a nuove forze"

Nella missiva agli altri consiglieri di opposizione, l'ex Sindaco elenca le cose non fatte da Pannullo. "Apertura villa? Un atto disperato"

di Paolo Di Capua
La lettera di Vozza:

“Lasciare il consiglio non è un atto di abbandono, semmai la consapevolezza che la città potrà contare su forze importanti”. La lettera che Salvatore Vozza ha inviato agli altri consiglieri di opposizione è un’attenta critica ai ritardi dei lavori e dei progetti di e per Castellammare ed un elenco, lunghissimo, delle cose non fatte (o fatte male) dall’amministrazione Pannullo.

Questa missiva ufficializza il suo percorso di dimissioni che saranno protocollate, poi, fra qualche giorno.  Quando, cioè, il Sindaco dimostri quell’atto di coraggio invocato dall’opposizione così da comporre una nuova giunta. Autonoma e scevra da accordi in maggioranza.

Tutto parte dal  Dup (documento unico di programmazione). “Quando l’ho letto ho sperato si trattasse di uno scherzo” . Le condizioni della città, per l’ex primo cittadino, sono serie e preoccupanti in quanto manca, a monte, una programmazione attenta.

“Abbiamo vissuto un anno drogato dalla riapertura della Villa Comunale. Castellammare si è riappropriata del suo spazio che le ha dato una piccola speranza”.

Proprio perché ha consentito la creazione di un buon indotto turistico e commerciale, la villa, per quel che riguarda il primo tratto, non è stata bloccata prima dell’inaugurazione di Marzo. “Per senso di responsabilità – dice Vozza – ma questa amministrazione con i lavori finanziati dal Più Europa non c’entra nulla. Si è aggrappata ad essi perché non aveva nulla da sbandierare e lo ha fatto anche quando non era il caso di farlo”.  Il riferimento al secondo tratto è evidente. "Quell'inaugurazione è stato un gesto disperato"

A Pannullo, il capogruppo di “Per Castellammare” accusa la mancata presentazione della relazione sullo stato di attuazione del programma. “E’ stato un errore. Senza la villa – aggiunge –  il Sindaco non avrebbe realizzato, in un anno, niente”

Vozza, poi, passa in rassegna altri temi sensibili come le Terme, sulla quale si stanno solo improvvisando soluzioni, “Le uniche cose certe sono la vandalizzazione e la perdita di posti di lavoro”.

Nessuno è in grado di capire, secondo il consigliere, cosa stia accadendo sui bandi per i chioschi all’acqua della Madonna e come si pensa di organizzare attività commerciali e gestione spiagge fra i corsi Garibaldi e De Gasperi. “La città – si legge – è ferma ed aleggia un senso di pericolo dovuto alla scarsa sicurezza”.

Male anche le questioni Centro Antico, politiche sociali, cultura, piano casa. Aspetti che incidono negativamente anche sul rilancio turistico così come la raccolta differenziata, sanità, viabilità, opere bloccate come casa del Fascio e dissesto idrogeologico.

“Anche sul tema della Reggia, su cui abbiamo votato tutti la delibera nel dicembre 2016, e sull’istituzione del distretto turistico, poco o nulla si sa su come stanno procedendo le cose”.

Vozza rincara la dose quando scrive di periferie. “Perdere oltre 70 milioni di euro su Savorito e Moscarella, sicuramente per errori precedenti e a causa del mancato decollo dei progetti già previsti, rappresenta un colpo alla prospettiva di combattere disagio sociale ed emarginazione”.

Ma l’accusa più grande che l’ex sindaco muove a questa amministrazione è l’immobilismo. “Io non voglio addossare al primo cittadino colpe che non ha – dice – e che in parte ricadono sulle precedenti amministrazioni a  partire dalla mia. Oltretutto è in dissesto ed ha pochi funzionari. Il problema è che, piuttosto di scrivere una nuova pagina per Castellammare, sta, invece, portandola indietro”.

Quindi la proposta, quella lanciata nella conferenza stampa di ieri. “Pannullo venga in Consiglio Comunale, non solo per presentare il bilancio di un anno di lavoro, lo accompagni con una rimodulazione degli obiettivi, con un programma di punti essenziali e realizzabili e con una giunta scelta in autonomia”.

Il consigliere di opposizione, dopo aver passato velocemente in rassegna il fatto che sia difficile guidare una città quando si vincono le elezioni con tante liste da dover accontentare in consiglio, si sofferma sulla sua decisione: “Voglio contribuire a questa nuova fase, lasciando il consiglio. Non è un atto di abbandono, semmai la consapevolezza che la città potrà contare su forze importanti.” Poi si rivolge agli altri colleghi di minoranza e dice: “ Ognuno di noi deve chiedersi se e in che modo i propri comportamenti possano aver contribuito al nascere del clima che stiamo vivendo e quali gesti compiere per ricostruire il rapporto tra politica e persone”. E poi conclude “La penso ancora come scrissi nel 2010: ”Occorre far vincere i cittadini sui candidati, far prevalere lo spirito di partecipazione democratica sugli interessi personali”.

 

 


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06-09-2017 15:54:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA