GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Calcio

La Dieci non si tocca ... Sicuri?

Non è stato mica Diego l'ultimo ad indossarla.

di Luca Cimmino
La Dieci non si tocca ... Sicuri?

La 10 di Maradona si tocca, non si tocca, si sfiora, si sogna, insomma si può sapere che si fa con questa maglia?


Da quando si parla del possibile acquisto di James Rodriguez al Napoli è subito ripartito il dibattito sull’aprire o meno il caveau di Castel Volturno per rispolverare la 10 che fu di Maradona.


Ma dopo Maradona non è stata più indossata? Vogliamo vedere un attimino, solo per gioco, chi l’ha indossata dopo di lui?

Ok, iniziamo subito dal suo allievo prediletto, colui col quale Diego ero solito intrattenersi a tirare le punizioni a fine allenamento il “Magic Box” Gianfranco Zola.

S’intenda, più che degno della numero 10 perché tra i più forti numeri 10 della storia del Napoli, ma poi chi altri?

Già il fatto che in quegli anni Zola alternasse la maglia con Massimo Mauro già fa perdere d’importanza a quel numero, perché sebbene sia stato un ottimo calciatore del Napoli, lo ricordiamo molto di più per la sua “juventinità” che non per i ricordi in maglia azzurra.

Benny Carbone indossando la maglia di Diego, fece addirittura nascere un coro da parte dei tifosi che recitava “Prima Maradona, poi Gianfranco Zola e poi Benny Carbone” sulle note di “Ladri di biciclette” ma poi si arriva al lento declino che ha portato la 10 ad essere indossata da calciatori degni semmai d’indossare la 90.

Senza voler cadere in una lista lunga e piena d’improperi, ricordiamo un Fausto Pizzi ex calciatore dell’Inter che visse una stagione in azzurro senza infamia e senza gloria, e poi Beto brasiliano che lo si ricorda solo per qualche exploit in Coppa Italia e per le scarpette bianche, passando per Igor Protti ex capocannoniere della Serie A che a Napoli puntualmente non la beccava neanche per sbaglio e che quell’anno, anche grazie alla sua scarsa vena realizzativa, finì col retrocedere in Serie B.

Si riparte dalla serie Cadetta e la maglia va a finire sulle spalle di Claudio Bellucci che almeno, a differenza di Protti, era ben visto dalla tifoseria perché sebbene non fosse un calciatore di classe cristallina, ci metteva grinta e sudore, cosa molto apprezzata dalle curve.

Dopo Bellucci la maglia fu ritirata, con 10 anni di ritardo, ma dopo il fallimento della S.S.C. Napoli, una volta ripartiti dalla Serie C, la numerazione non prevedeva nessun obbligo di assegnazione del numero al calciatore (come era prassi fino agli anni 80/90) per cui la 10 è finì sulle spalle di calciatori come Corrent, Caparella, Berettoni, Bogliacino e per ultimo, sulle spalle di un argentino Roberto Sosa detto El Pampa.

Dopo Maradona, fatte poche se non una eccezione, la maglia è stata disonorata abbastanza e personalmente non mi va di ricordare la gloriosa 10 di Diego indossata per l’ultima volta da un numero 9 come El Pampa che non saprebbe fare 20 palleggi di fila.

La 10 va presa e rimessa in gioco, se arrivasse James sarebbe bello vederla correre di nuovo nel San Paolo ed anche se non arrivasse lui perché non darla ad Insigne?
Non c’è da fare paragoni tecnici, ogni calciatore è figlio della sua epoca, ma visto che non è stata ritirata negli anni in cui andava fatto, è concettualmente sbagliato privare un bambino del sogno di poter indossare un giorno la maglia che fu del più grande di tutti.

Perché il calcio è questo, è un sogno che per 90 minuti diventa realtà e se in quei 90 minuti si può sognare una punizione di sinistro calciata da un numero 10 che in maglia azzurra la mette all’incrocio del pali, che male c’è?

Io non so Diego cosa ne pensi, ma sono certo che farebbe piacere anche a lui.


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

26-06-2019 12:53:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA