La sua passione per l’archeologia è stato il regalo più grande alla sua città, una Castellammare che troppo spesso lo ha dimenticato. Il 30 marzo del 1988 nasceva a Castellammare Libero D’Orsi.
Fu preside della scuola media Stabiae e direttore di un piccolo giornale locale.
A lui si deve la scoperta di Stabiae, o meglio la “riscoperta” dopo un primo saccheggio dei Borbone.
Libero D’Orsi ha sempre rifiutato l’appellativo di archeologo definendosi solo un appassionato di archeologia, ma nella realtà i risultati ottenuti sono stati davvero tanti. Grazie al suo interesse furono portate alla luce le ville romane e furono condotti numerosi studi scientifici sulla Grotta di San Biagio e altre ricchezze archeologiche dell’ Ager Stabianus.
È nota la sua caparbietà ma soprattutto il suo coraggio che lo portò a scagliarsi contro molte persone che ostacolarono le sue fervide ricerche.
Archeologi, studiosi, funzionari della sovrintendenza: tale fu la sua ostinata passione e risolutezza che egli si trovò a fronteggiare anche i pareri negativi dei contadini e coloni che coltivavano le terre sovrastanti le ville romane.
Nessuno avrebbe mai saputo rinunciare ad una terra così fertile, calda e ricca di minerali: una terra in cui ancora oggi crescono i frutti più disparati anche in pieno inverno, una terra che ha tenuto nascosto e cullato per molti decenni un patrimonio inestimabile di cui ancora oggi non se ne conosce il valore complessivo.