Il futuro dell'economia del nostro Paese, in attesa che l'Europa intervenga in maniera massiccia, inizia a presentare sempre di più grossi nubi all'orizzonte.
L'Istat infatti, prevede "una marcata contrazione del Pil nel 2020", con una caduta dell'8,3%, e "una ripresa solo parziale nel 2021", stimando un rialzo del 4,6% che vuol dire che alla fine dell'anno prossimo non avremo ancora recuparto la situazione pre pandemia.
L'Istituto, nelle 'Prospettive per l'economia italiana', rimarca come "il dilagare dell'epidemia di Covid-19 e i conseguenti provvedimenti di contenimento decisi dal Governo" abbiano determinato uno "shock senza precedenti".
L'istituto prevede inoltre una "caduta" per i consumi delle famiglie pari a un -8,7%, a cui si accompagna anche "il crollo" degli investimenti (-12,5%).
Sul fronte del lavoro, la disoccupazione scenderà al 9,6%, ma solo per effetto dell'aumento degli inattivi: circa 500mila persone infatti "hanno smesso di cercare lavoro".