GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il protagonista

Irma Testa da Torre Annunziata al Brasile, con lei la boxe azzurra diventa sport da donne

La campionessa ha un solo peccato: "Tifo Juve", ma si riscatta "il mio idolo è Insigne"

di Redazione
Irma Testa da Torre Annunziata al Brasile, con lei la boxe azzurra diventa sport da donne

Donne, guantoni e cinque cerchi. Da oggi guai a dire che la boxe azzurra è uno sport per soli uomini. L'esempio? Arriva da Samsun, in Turchia, dove Irma Testa oggi ha strappato il pass per Rio 2016: "Il mio è un sogno che si avvera", dice emozionata. Nata a Torre Annunziata nel 1997, a fare boxe l'ha spinta la sorella Lucia Testa, un anno più grande e anche lei pugile della fucina di talenti "Boxe Vesuviana". Una partenopea atipica, Irma, visto che tifa Juventus: "Sì, fin da quando avevo 2 anni, anche se il mio idolo è Insigne", confessa. Il sogno da grande? "Sicuro, voglio fare la poliziotta...". 
Èla terza qualificazione olimpica nel pugilato dopo Valentino Manfredonia e il veterano Clemente Russo, il 185esimo pass olimpico azzurro, che va a ingossare le fila dell'Italiateam. "Ho visto gli ultimi 4 anni passare davanti ai miei occhi, ho fatto tanti sacrifici. Grazie ai maestri e alla Federazione (Fpi, ndr), che ha puntato forte su noi ragazze. Il presidente Braschi non stava nella pelle, mi ha abbracciata e mi ha detto 'immensa, grazie'", spiega Testa, intercettata telefonicamente dall'Ansa tra un incontro e l'altro del Torneo Continentale di qualificazione olimpica. Dove Irma oggi ha battuto la bulgara Staneva 2-1 e guadagnato il pass per Rio ancor prima della finale di domani.
Una qualificazione storica, la prima donna azzurra del pugilato ad arrivare alle Olimpiadi dopo il debutto rosa a Londra 2012 dove però nessuna azzurra si qualificò.
Giovanissima, appena 18 anni, incrocia i guanti per le Fiamme Oro, in poco tempo ha bruciato le tappe fino a vincere l'argento ai Giochi Olimpici Giovanili Estivi 2014 a Nanchino. Tra il mito di 'Million Dollar Baby' e la realtà di Laila Ali, figlia del mitico Muhammad Ali, finora in Italia ci si era 'accontentati' di un modesto match in tv tra Alessandra Mussolini e la ex ministro Katia Bellillo a 'Porta a Porta'. Ma ora c'e' Irma Testa. Alta bella e longilinea, sfata tutti i tabù: la chiamano "The Butterfly", la farfalla, per la sua leggiadria sul ring, e per chi sale sul ring nessun epiteto può essere più lusinghiero da Ali in giu'. Quanta fatica però per passare dai 51 ai 60 kg.: "Ho dovuto fare tanta palestra - ammette - all'inizio mi dicevano che non ce l'avrei fatta, ero troppo magra".
Ora Irma Testa è il classico esempio che si può fare boxe e mantenere la propria femminilità: "La mia qualificazione a Rio è anche un messaggio a tutte le donne: fate boxe perché fa bene e vi rende belle". Fisico da abito elegante, che ha indossato in occasione delle riprese dello spot 'Provaci con me' per denunciare la violenza sulle donne. E a chi è contrario al pugilato rosa, risponde così: "La boxe è uno sport femminile. Noi donne abbiamo una marcia in più su grinta e determinazione. Questo è il nostro sport". Ad appena 18 anni e un diploma in ragioneria che la attende a giugno, Irma ha già le idee molto chiare sui suoi prossimi passi: "Ho due obiettivi - dice schiarendosi la voce - prima mi diplomo e poi vado a Rio. Con quali ambizioni? Sempre l'oro, non ci può essere altra ambizione. Ai Giochi la differenza la farà chi avrà più voglia e chi darà tutto al momento giusto".
A guidarla in questa impresa è stato il ct della nazionale femminile, Emanuele Renzini e l'assistant coach, Laura Tosti.
 


Puoi ricevere le notizie de IlCorrierino.it direttamente su WhatsApp. memorizza il numero 334 919 32 78 e invia il messaggio "OK notizie" per procedere

15-04-2016 19:07:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA