I quattro assunti dalla ditta dei rifiuti sono collegati a due consiglieri comunali di maggioranza. Un legame su cui stanno lavorando gli inquirenti per capire se esiste un nesso tra i netturbini entrati per tre mesi alla Buttol e la richiesta di voti in cambio di favori o soldi nel corso della campagna elettorale. Una compravendita di voti su cui indaga la Procura di Torre Annunziata, dopo le denunce arrivate dall’opposizione contro la coalizione del sindaco Tony Pannullo e un video mandato in onda a La 7 in cui un intervistato in maniera anonima denuncia di avere venduto pacchetti di voti in cambio di 50 euro a preferenza. Un’indagine che si amplia avendo la polizia nella giornata di ieri acquisito anche l’elenco degli assunti alla Buttol, come scrive oggi il quotidiano Metropolis. Il filo su cui si stanno muovendo le forze dell’ordine li porta a tentare di comprendere se questi ingressi nella società siano il risultato di una contropartita in cambio di voti. Un esame fatto sui primi quattro già al lavoro per sostituire gli ex dipendenti di Multiservizi in ferie, ma anche sull’elenco degli altri sedici che dovrebbero entrare in servizio a breve. Se queste relazioni fossero dimostrate si concretizzerebbe la chiusura di un cerchio. Un’operazione non complicata visto che la Digos ha acquisito durante la campagna elettorale informazioni sui supporter e i parenti dei vari candidati, che oggi si ritroverebbero in un elenco che la Buttol avrebbe dovuto fare scegliendo in totale libertà chi assumere. Tanto più che quel filo porta agli stessi nomi di candidati ascoltati nei giorni scorsi dalla polizia per essere stati votati da elettori scoperti in cabina a fotografare la propria scheda. Degli scatti che potrebbero essere stati fatti per goliardia o per dimostrare al proprio candidato che la preferenza era stata data e passare all’incasso. Questi controlli incrociati permetterebbero agli inquirenti di tirare le somme se poi, chi venisse sospettato di avere acquistato voti, risultasse contemporaneamente lo stesso che ha pagato le proprie cambiali elettorali aprendo i cancelli della raccolta rifiuti a chi gli è stato vicino in campagna elettorale o addirittura a qualche parente. Un cerchio chiuso ancora prima che il Comune riesca ad acquisire le informazioni chieste da Tony Pannullo alla Buttol, attraverso la dirigente Sabina Minucci, per fare luce su questa vicenda, su cui l’opposizione ha chiesto di sollevare il velo già dalla scorsa settimana.