LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Inchiesta sul padre di Renzi, indagato per falso capitano del Noe di Castellammare

Lo stabiese Gianpaolo Scafarto, interrogato dai magistrati, si è avvalso della facoltà di non rispondere

di Redazione
Inchiesta sul padre di Renzi, indagato per falso capitano del Noe di Castellammare

E' di Castellammare il personaggio chiave attorno a cui ruota l'inchiesta sul padre di Renzi e l'imprenditore Alfredo Romeo. Da investigatore di punta della Procura di Napoli a grande accusato da quella di Roma. La parabola del capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto, lo stabiese che ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere dinanzi ai magistrati della capitale. Queste le accuse: l'indagine condotta dal Nucleo Tutela Ambiente dell'arma del Carabinieri sul caso Consip è stata deliberatamente manipolata in due significativi passaggi allo scopo di accreditare falsamente una attività di disturbo dei Servizi segreti sulle indagini che l'Arma stava conducendo sull'imprenditore Alfredo Romeo e sui suoi rapporti con Tiziano Renzi, padre dell'allora premier Matteo. Le avvisaglie di quanto stava avvenendo si sono già manifestate quando la procura di Roma aveva revocato la delega all'inchiesta, dopo la fuga di notizie seguita al trasferimento del fascicolo di indagine dalla procura di Napoli a quella di Roma.
Per la deliberata manipolazione di almeno due atti d'indagine, la Procura ha contestato al capitano del Noe Gianpaolo Scarfato il reato di falso aggravato durante un interrogatorio che si è svolto negli uffici di piazzale Clodio e durante il quale l'ufficiale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo stabiese Scafarto, è indagato dalla procura di Roma per falso in quanto autore di un'informativa nell'ambito dell'inchiesta Consip in cui da un lato avrebbe accreditato erroneamente la tesi della presenza dei servizi segreti nel corso degli accertamenti e, dall'altro di aver attribuito ad Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino una frase intercettata: "...Renzi l'ultima volta che l'ho incontrato". Scafarto è accusato dai pm Mario Palazzi di falso materiale e falso ideologico perché "nella qualità di pubblico ufficiale - si legge nell'invito a comparire - redigeva un'informativa nella quale, al fine di accreditare la tesi del coinvolgimento di personaggi asseritamente appartenenti ai servizi segreti ometteva scientemente informazioni ottenute a seguito di indagini esperite". In particolare, Scafarto uno dei militari impegnati nel recupero, a Roma, di "pizzini" scritti nell'ufficio dell'imprenditore Romeo, dopo "aver affermato che durante lo svolgimento dell'indagine 'lo scrivente ed altri militari di questo comando hanno il ragionevole sospetto di ricevere attenzioni da parte di qualche appartenente ai servizi' a conforto di ciò indicava, tra l'altro, la presenza di una vettura sospetta il cui conducente risultò poi essere identificato come autista dell'Opera Pia stabilimenti spagnoli in Italia" e residente a pochi metri dal luogo di parcheggio della vettura. Per il momento il capitano di Castellammare ha deciso la strada del silenzio. 


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10-04-2017 17:35:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA