Entro domani alle dodici saranno scoperte le carte. E' questa la scadenza prevista per presentare i candidati alla Presidenza del consiglio per il dopo-Melisse. L'appuntamento in aula a Palazzo Farnese è per mercoledì mattina con due argomenti sul tavolo, tra cui l'elezione di chi dovrà occupare la poltrona più ambita dopo quella del sindaco. Un rebus che al momento sembra destinato a restare tale. La maggioranza non ha il nome del sostituto del consigliere del Pd dimessosi alla vigilia dell'importante voto sulle Terme di Stabia. Il primo punto sancirà l'ingresso di Emanuele D'Apice tra le fila dell'opposizione dopo la sentenza del Tar che ha accettato il suo ricorso. Esce quindi definitivamente di scena Antonio Marino, che dopo essere stato eletto nel centrodestra era passato a sostenere il sindaco Pannullo. Votato l'ingresso di D'Apice disposto da Tribunale, la squadra a sostegno di Pannullo dovrebbe lasciare l'aula. A quel punto resterebbe in carica fino al prossimo tentativo il vicepresidente, Salvatore Ercolano, che ha già debuttato nel consiglio sulle Terme. Troppo difficile in questo momento trovare un nome al posto di Melisse che non mini il difficile equilibrio raggiunto dopo la lunga crisi di quest'estate. Ma proveranno ad incassare il risultato i consiglieri di opposizione alla ricerca in queste ore di una proposta unitaria. Tra le possibilità c'è il nome di Michele Starace, esponente di Per Castellammare fresco di nomina dopo le dimissioni dell'ex sindaco Salvatore Vozza, che godrebbe del favore anche dell'ala della maggioranza di marca Pd. Una prova tecnica di accordo dopo il clima distensivo andato in scena nell'ultimo consiglio comunale. Un incidente di percorso rispetto al copione scritto dalla maggioranza che prevede dopo l'ingresso di D'Apice i titoli di coda fino al prossimo appuntamento.