Partito da Castellammare per gestire un locale ad Amsterdam eredità di un fratello, il segreto di come sia riuscito in pochi anni a diventare uno dei più noti narcotrafficanti internazionali lo può raccontare solo lui. Raffaele Imperiale è considerato dagli inquirenti talmente potente da avere clienti in tutto il mondo. Da vent’anni all’estero di lui si sa pochissimo. Gli unici a conoscere il suo volto sono i parenti e gli amici che ha lasciato a casa prima di partire per l’Olanda. Di lui parlano i collaboratori di giustizia, raccontando che il suo accento non tradisce le sue origini stabiesi e che conosce molto bene inglese e spagnolo. Sparito a Dubai quando in un’operazione di polizia sono stati arrestati i suoi soci nelle cosce di Scampia, ora è tra i superlatitanti più ricercati a livello internazionale. Ricco al punto da potersi permettere di comprare i due dipinti di Van Gogh rubati da museo di Amsterdam per tenerli nascosti a casa del padre. Un impero costruito sul traffico di cocaina, come raccontano i collaboratori di giustizia fino al blitz che ha spezzato i suoi legami con gli scissionisti. Un contrattempo che certo non ha fatto vacillare il suo impero. Lo stabiese in venti anni ha costruito relazioni importanti, i suoi sono clienti eccellenti a cui procura prevalentemente cocaina. Un business che non conosce crisi. Volendo ricostruire la mappa si snoda tra Italia, Spagna, Olanda e Colombia. A curare la regia è sempre lui che ha fatto sparire le sue tracce negli Emirati Arabi, ammesso che sia ancora lì. Nel frattempo è al vertice dell’elenco dei latitanti più ricercati in Italia e all’estero.