DOMENICA 08 SETTEMBRE 2024




Il Caso

Il vuoto intorno a Gilmour

Ieri neanche un giovane ad attendere la Leggenda

di Sonia T. Carobi
Il vuoto intorno a Gilmour

Dice, vabbè non era roba loro. Stiamo parlando di mezzo secolo fa, come si fa a stupirsi.
Poi però pensi: e Shine on you crazy diamond? E Wish you were here? O magari solo la più commerciale di tutte: The Wall!!! Possibile che nessuno, proprio nessuno l’abbia mai ascoltata? Insomma, nei giorni di David Gilmour a Pompei la domanda più insistente è: ma che fine hanno fatto i giovani? I ragazzi di Pompei, ma anche di Torre, di Castellammare, di Napoli… dov’erano, ieri?
Davanti a Palazzo De Fusco, in attesa della Leggenda, c’era il deserto. Un centinaio di persone, Qualche ragazzo con la chitarra, ma erano per lo più turisti, stranieri. Gente che non ci poteva credere… c’è Gilmour, c’è Gilmour…
Eh. Infatti. Ieri a Pompei c’era uno dei più grandi chitarristi rock di tutti i tempi, una specie di leggenda vivente, e non se l’è filato nessuno.
Eppure è passato ad un passo da noi che stavamo lì incantati. Potevi toccarlo, sorridergli, fotografarlo. Niente. Nessuno. Nessun under 40. Nessun fan club. Nessun musicista.
A volerci ragionare questa è forse la notizia più incredibile.
Dice, vabbè ma non lo sapeva nessuno.
Falso. Le foto dello striscione con scritto Welcome David girava su Fb da ore. E si vedeva lontano un miglio che al Municipio c’era gente che lo aspettava.
Quanti saranno i giovani dei paesi intorno alla città del Santuario e degli Scavi? Decine di migliaia. E per arrivare in piazza ci avrebbero messo cinque, dieci minuti al massimo. Niente. Nessuno. Nulla.
Eppure non stiamo parlando di un noioso uomo di cultura, di uno sconosciuto scrittore, o di un politico. Cazzo, quello era David Gilmour. Si è fatto più acidi lui che la Campania messa insieme. Ha cantato, suonato, scritto la musica che è la madre di ogni genere musicale attuale. E’ uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi.
Bisognerebbe riflettere su queste cose. Bisognerebbe cominciare a chiedersi sul serio come sia possibile che a Napoli ci sono le file chilometriche per due stilisti, e a una ventina di chilometri di distanza una città intera non fa una piega rispetto alla presenza di uno dei più grandi musicisti rock che sia mai esistito.
Nemmeno la curiosità, ha fatto leva. Eppure questi sono gli anni dei selfie, e dello star system. Qualcosa non funziona, qualcosa non sta andando per il verso giusto. 


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07-07-2016 11:37:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA