Da poche ore si è concluso l'incontro tra la regista Antonietta De Lillo e gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli per la proiezione del film "Il resto di Niente" del 2004 ispirato al romanzo omonimo di Enzo Striano e riproposto in distribuzione nelle sale cinematografiche napoletane. Ad accompagnare la regista nel dibattito ci sono stati Cesare Accetta –autore della fotografia del film- e Stefano Incerti, regista napoletano, entrambi docenti del corso di Fotografia Cinema e Televisione all'Accademia di Belle Arti.
Molti sono stati i punti di riflessione e i temi affrontati durante il dibattito. La regista ha voluto fortemente giustificare la grande presenza di soggettive nel film spiegando di aver immaginato il film come se la macchina da presa fosse interiorizzata nel corpo e negli occhi di Eleonora Pimentel Fonseca (interpretata dall'attrice Maria De Medeiros) Eleonora Pimentel Fonseca l'eroina della rivoluzione napoletana del 1799 che mise in pratica realmente i principi di uguaglianza e libertà, viene disegnata in questo film con grande delicatezza. Nei modi di porsi alle folle, al popolo e alla servitù in modo coerente e docile allo stesso momento si dimostra duttile ai cambiamenti di metodologie comunicative.
L'intero film non si pone per niente l'obiettivo di dover "spiegare la storia" del fine '700 e della Rivoluzione Napoletana, ma è una rivisitazione della storia dal punto di vista della memoria di Eleonora.
Sulla Repubblica Napoletana inoltre Antonietta De Lillo ha affermato che era un sogno che i napoletani volevano si realizzasse e che guardando Napoli attualmente ci si accorge che i napoletani stessi siano ancora in attesa di qualcosa, forse in attesa che si realizzi ancora questo sogno. Ed è questo il vero tema del Resto di Niente: un sogno e i movimenti dell'anima che hanno spinto a realizzarlo, almeno in parte.
Antonietta De Lillo, regista audace coraggiosa e determinata, ha lasciato gli studenti con questa frase: " il cinema ha il compito di rendere visibile ciò che è invisibile: l'anima e non la forma delle cose".