Scafarto voleva perquisire il padre del presidente del consiglio, ma fu fermato. "L'allora capitano del Noe Gianpaolo Scafarto intendeva eseguire una perquisizione nei confronti di Tiziano Renzi e voleva farlo alle cinque del mattino". Lo ha raccontato il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, oggi ascoltato come testimone nel procedimento disciplinare a carico dei pm di Napoli del caso Consip Henry John Woodcock e Celestina Carrano. Gran parte dell'inchiesta è stata in seguito trasferita per competenza a Roma e Ielo è il titolare insieme al collega Mario Palazzi, che sarà sentito dalla Sezione disciplinare del Csm il 6 settembre prossimo. E' stato il nuovo assessore alla legalità della giunta di Castellammare, voluto dal sindaco Cimmino al suo fianco, uno dei protagonisti della ricostruzione fatta da Ielo.
I fatti risalgono al 20 dicembre del 2016, il giorno in cui l'allora amministratore delegato di Consip Luigi Marrone aveva chiamato in causa tra gli altri Luca Lotti e il comandante generale dei carabinieri dell'epoca Tullio Del sette, come fonti della notizia che c'era un'indagine sulla centrale di acquisti della pubblica amministrazione. Woodcock aveva riferito la notizia e incontrato Ielo in vista della trasmissione degli atti per competenza alla procura di Roma. Quella sera c'erano anche Carrano e Scafarto, che appunto parlò della sua intenzione di perquisire il padre dell'allora premier, legata a una intercettazione che risaliva a tre mesi prima. Ma Ielo sconsigliò questa iniziativa. "Dissi: è un atto che espone moltissimo e ha una probabilità molto bassa di portare a casa un risultato. Woodcock fu assolutamente d'accordo sull'inopportunità di questa perquisizione". E nel giorno in cui di Scafarto parlano i magistrati, ci ritorna su anche Matteo Renzi in una nuova diretta Fb. “Un Maggiore dei carabinieri, indagato per falso e depistaggio per un’inchiesta sul padre di un presidente del consiglio di centrosinistra, due anni dopo è stato nominato assessore alla Legalità in una giunta di centrodestra. Ha fabbricato prove false. Ma è tutto normale. Poi ieri lui ha chiesto scusa. E allora. Vi ricordate il film di Benigni quando Johnny Stecchino ricorda la morte della moglie di Cozzamara e gli chiede scusa per averla uccisa? Ecco a me Scafarto ricorda Johnny Stecchino. E anche sulla vicenda Consip il tempo è stato galantuomo”.