Correva l'anno 1975 quando Armando Cossutta tagliò il nastro a quella che per la città era la "casa rossa". Una sede storica, un vero e proprio laboratorio della politica locale e nazionale, che nel tempo avrebbe visto passare personalità del calibro di Berlinguer, D'Alema, Occhetto e Napolitano tanto per citare qualche nome.
In quest'ultimo mese si era provato a mettere una toppa quando avevano tagliato la luce perchè non si pagavano le bollette, ieri sera invece è andato in scena l'ultimo atto, quando intorno alle 22 i rappresentanti della Fondazione Ds di Napoli (proprietaria dell'immobile) hanno cambiato i lucchetti dell'ingresso della sede di Corso Vittorio Emanuele, facendo scorrere i titoli di coda a 40 anni di storia politica e battaglie operaie in quella che una volta era la Città delle Acque, dell'Avis, della Cirio, della Fincantieri.
La nuova "tegola" arriva a pochi giorni dalla celebrazione del congresso cittadino di metà novembre che dovrebbe restituire dopo oltre un anno di commissariamento ai dem locali la gestione del partito in città.