LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Il caso

Il no della senatrice La Mura a Draghi, pronta l'espulsione dai Cinquestelle

La parlamentare di Pompei nella fronda dei dissidenti

di Redazione
Il no della senatrice La Mura a Draghi, pronta l'espulsione dai Cinquestelle

È intervenuta in aula per dichiarare il suo "no" a Draghi. Virginia La Mura sarà espulsa dal Movimento 5 stelle con i dissidenti che hanno votato contro la fiducia al governo dell'Unità nazionale. La senatrice eletta nel collegio, che comprende vari comuni da Torre del Greco, Pompei a Castellammare, è intervenuta motivando il suo voto contrario sui temi ambientali. Una scelta che la porterà fuori dai Cinquestelle. Lo confermano fonti qualificate M5s, senza lasciare adito a dubbi. Quei senatori 'malpancisti', è la spiegazione, si sono collocati fuori dalla maggioranza. Tra i 'governisti' nel Movimento, intanto, serpeggia l'amarezza per la decisione presa dai 'frondisti', una strada del resto preannunciata nei giorni scorsi nelle chat e nelle riunioni online dei gruppi. Ora, fari puntati sul pallottoliere della Camera dove oggi si voterà la fiducia. Sono stati in tutto 15 i senatori Cinquestelle 'frondisti' a palazzo Madama. Risultano assenti, scorrendo i tabulati della votazione, 6 pentastellati che però non risultano né in congedo né in missione. I voti contrari sono stati dei senatori: Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Vilma Moronese. "Ho votato no alla fiducia a questo governo, riservandomi di valutare le azioni che intraprenderà quando saranno presentate al Parlamento”, così la senatrice Virginia La Mura, capogruppo M5S in commissione Territorio, Ambiente e Beni ambientali. “Dalle linee programmatiche comunicate ieri mattina dal presidente Draghi, emerge a mio parere - continua La Mura - un orientamento che vede lo Stato e i settori che lo compongono secondo un’ottica aziendalistica che bada al profitto e non al benessere di chi vi è coinvolto. Il presidente Draghi ha parlato di capitale umano e mai di persone se non in riferimento a età lavorativa, redditi di persone fisiche o dotazioni di personale. Un’ottica da cui dobbiamo allontanarci, anche e sopratutto in campo ambientale dove transizione ecologica non può far riferimento solo a mercati e settori energetici. Abbiamo invece bisogno di un’economia ecologica che si metta al servizio della tutela degli equilibri della natura, abbracciando nel contempo gli equilibri sociali e i diritti delle persone. Infine, non penso che un governo di tutti possa essere un governo a nome degli italiani. Vedo invece un governo in cui il consenso di tutti delega le decisioni a pochi”.
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18-02-2021 10:16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA