Dici Olanda e pensi al bel gioco. Invece l'AZ Alkamaar sbanca il San Paolo, nel primo turno del girone di Europa League, utilizzando in maniera scientifica un italianissimo catenaccio che blocca il Napoli e frutta i tre punti agli avversari.
Gli ospiti, arroccati nella loro area di rigore, piazzano un solo contropiede e realizzano il gol del successo. Evidentemente l'ha studiata bene la partita il tecnico degli olandesi Slot, conscio del fatto che agli azzurri non bisogna lasciare spazi in attacco.
Gattuso ricorre ad un turnover molto limitato. Rispetto alla gara di campionato con l'Atalanta, entra Meret al posto di Ospina, Maksimovic per Manolas e Lobotka in sostituzione di Bakayoko.
L'AZ Alkmaar chiarisce subito quali siano le sue intenzioni. Slot piazza sin dall'inizio tutti e undici gli uomini dietro la linea della palla, dando vita ad un molto poco olandese catenaccio. La partita si svolge sempre con due linee difensive nell'area di rigore degli ospiti, quella più vicina al portiere è composta da cinque giocatori e tre o quattro metri più avanti un secondo sbarramento di tre uomini.
Il Napoli tenta di scardinare in tutti i modi il bunker costruito dagli avversari, utilizzando l'azione avvolgente sulle fasce, la penetrazione per linee interne, il fraseggio stretto e i lanci lunghi. Tutte queste iniziative, però, portano nel primo tempo ad una sola vera occasione da gol, fallita da Mertens con
un tiro che si spegne sul fondo, dopo che Osimhen aveva intercettato un rilancio avventato della difesa avversaria e aveva messo il belga in condizione di concludere a rete.
Nella ripresa è Osimhen ad andare due volte vicino alla conclusione decisiva, ma tutto sommato il portiere dell'AZ non corre eccessivi pericoli. All'11' l'azione decisiva si svolge sulla fascia destra dell'attacco olandese. Da Sugarawa il pallone arriva a Svensson che lo piazza in area di rigore dove De Wit, lasciato colpevolmente troppo solo dalla retroguardia partenopea, conclude con un digonale vincente.
Da quel momento l'AZ, se possibile, si chiude ancor più davanti alla propria porta. Quello del Napoli diventa un assedio sterile in cui il pallone finisce molte volte davanti a Bizot, ma altrettante viene respinto e ricacciato verso il centrocampo. Gattuso le tenta tutte. Entrano Insigne, Mario Rui, Petagna, Demme e Bakayoko, ma il prodotto del gioco degli azzurri è sempre lo stesso.
L'AZ si difende su ogni palla con il coltello tra i denti e il Napoli non riesce a creare azioni pericolose.
La sconfitta delude perchè le aspettative per una squadra che in campionato aveva segnato 12 gol in tre partite erano ben altre.
Ma potrà trattarsi di una lezione salutare sia per il prosieguo del cammino in Europa League, sia per il campionato.