Il periodo d’oro accende le speranze dei tifosi che da tempo aspettavano questa stagione. Ci sono i numeri e c'è la grande bellezza. Il Napoli capolista in solitudine dopo sette giornate di campionato si mostra nelle sue due facce migliori e guarda tutti dall'alto verso il basso. I numeri sono freddi, ma scaldano il cuore dei tifosi che in 43.000 hanno celebrato l'ennesima vittoria. Contando anche le ultime cinque della scorsa stagione la striscia vincente del Napoli di Sarri arriva a 12 partite, che sono 19 se consideriamo i risultati utili consecutivi. E con questa cifra Sarri e Martens hanno battuto un altro record, visto che il Napoli di Bigon nel '90 (che vinse lo scudetto) si fermò a 18 gare senza perdere in A. E con i tre gol segnati al Cagliari il bottino azzurro sale a 25 gol in sette partite, secondo miglior attacco dei top campionati europei dietro a 27 gol del Psg miliardario di Neymar e Cavani.
Dietro i numeri c'è la bellezza, quella effervescente dello scorso campionato che ora Sarri ha fatto diventare anche concreta. Il gioco del Napoli viene esaltato non solo dai tifosi azzurri, ma anche dagli allenatori che lo hanno incontrato e da quelli che lo incontreranno. "Lo Shakthar ha battuto una delle 3-4 squadre che giocano il calcio migliore al mondo in questo momento. Sto parlando del Napoli", disse la scorsa settimana il tecnico del City Pep Guardiola alla vigilia del match contro gli ucraini. Un diploma che arriva dal re del tiki-taka di Barcellona a cui il Napoli è stato spesso accostato per il fraseggio insistito, preciso e veloce, ma anche concreto. Ma a Napoli il gioco della squadra di Sarri ricorda ai meno giovani il calcio "olandese" del Napoli di Vinicio, che nella stagione 1974/75 arrivò secondo in campionato incantando tutti.
"Anche quello era un bel Napoli - ricorda all'ANSA Faustinho Cané, attaccante brasiliano di quella squadra - avevamo un gioco e schemi ben precisi. Eravamo un mix tra giocatori d'esperienza anziani e giovani, uniti dal gioco di Vinicio che reinterpretava la zona brasiliana. Ma oggi c'è anche un club più solido alle spalle". Cané fa anche il paragone con il Napoli di Maradona: "Questa squadra - dice - è meravigliosa, non avevamo mai visto un Napoli così nemmeno ai tempi di Maradona. Lui era un fenomeno calcistico e ha vinto quasi da solo. Questa squadra è stata costruita basandosi su una scommessa vinta, quella di Sarri e oggi fa roba da impazzire, gioca a memoria, migliora di partita in partita".
Una grande bellezza che tutti a Napoli sperano si traduca in una grande festa per lo scudetto a maggio, anche se Cané, che è rimasto a vivere a Napoli e conosce bene l'Italia, ha un'ultima perplessità: "Il Napoli ha le potenzialità per vincere lo scudetto, ma ancora oggi in Italia per vincere devi essere simpatico al palazzo. Vedo la trasformazione della Lazio che è un'ottima squadra, ma Lotito da qualche anno comanda nel palazzo. Anche Ferlaino aveva voce a Roma, mentre credo che De Laurentiis non ce l'abbia ancora".