Hanno tutto pronto. Candidato a sindaco, liste, simboli. Manca solo il fischio di inizio, ma Forza Italia aspetta ancora. “Il candidato noi ce l’abbiamo, non siamo come il Pd” parla il linguaggio della chiarezza Antonio Pentangelo, l’uomo forte dei berlusconiani a Castellammare e nel resto della provincia di Napoli. Il suo nome è Gaetano Cimmino. “Ha dato la sua disponibilità” spiega. Il motore della macchina elettorale, però, non è stato ancora acceso. “Non vogliamo imporci a nessuno, la porta per le altre forze moderate è sempre aperta”. Fino all’ultimo Pentangelo continua a tessere la tela delle alleanze. Non rinuncia all’obiettivo di costruire una casa più grande in cui tenere dentro l’insieme dei centristi. Dopo avere fatto opposizione insieme contro il sindaco del Pd Cuomo, “sarebbe naturale candidarci insieme al governo della città”. In questo caso la discussione sul candidato sindaco si riaprirebbe: “Non vogliamo imporre niente a nessuno”. A dieci giorni dalla presentazione delle liste Pentangelo è ancora al lavoro. Tutto può ancora cambiare, su una cosa non torna indietro: “Io non mi candido”. Prende un solo impegno “i democratici, a mio avviso arriveranno un minuto prima della scadenza, noi contiamo di chiudere prima”. A Castellammare a poco più di un mese dal voto i giochi sono ancora aperti, c’è chi proverà a rimescolarle fino alla fine.  Anche se l’operazione amministrative di Castellammare, non potrà mai raggiungere il risultato di Gragnano. Non gli manca la capacità di sorridere sulle divisioni in casa berlusconiana: “Siamo stati capaci di dividerci in tre: una parte con la Somma, una con Mascolo e il gruppo più autorevole con Cimmino”. Indubbiamente un’operazione difficile da replicare.