LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




L'inchiesta

Il giorno della verità per il capitano Scafarto, cominciato l'interrogatorio a Piazzale Clodio

Prima di entrare il difensore dell'ufficiale stabiese ha assicurato: "Risponderà a tutte le domande"

di Redazione
Il giorno della verità per il capitano Scafarto, cominciato l'interrogatorio a Piazzale Clodio

Ha avuto tutto il tempo per pensarci. Il capitano Scafarto risponderà a tutte le domande dei magistrati. L'ufficiale stabiese vuole spiegare qual è stato il suo ruolo nella delicata inchiesta che ha coinvolto il padre di Matteo Renzi. Nell'ufficio del procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, e del pm Mario Palazzi è cominciato l'interrogatorio del capitano dei Carabinieri del Noe indagato per falso materiale ed ideologico nell'ambito dell'inchiesta Consip per avere, in una informativa, attribuito all'imprenditore napoletano Alfredo Romeo e non al suo consulente Italo Bocchino una frase intercettata e relativa ad un incontro con Tiziano Renzi, padre dell'attuale segretario del Pd. Scafarto, inoltre, avrebbe accreditato erroneamente la presenza di uomini dei servizi segreti nel corso degli accertamenti sul caso Consip. Arrivando a piazzale Clodio, il difensore dell'indagato, Giovanni Annunziata, ha dichiarato che il suo assistito risponderà a tutte le domande. Nel frattempo continuano le polemiche su Woodcock che adesso dovrà difendersi da un’azione disciplinare per avere provato a discolpare l’ufficiale stabiese indagato per la vicenda Consip. Il pg della Cassazione gli contesta due addebiti. Nel primo caso si fa riferimento a un presunto comportamento scorretto nei confronti del procuratore reggente di Napoli Nunzio Fragliasso che, nel corso di una riunione con altri magistrati, avrebbe invitato Woodcock a mantenere un assoluto riserbo con gli organi di informazione ("evitare commenti, esternazioni e dichiarazioni") in seguito all'esplosione delle polemiche sulla vicenda in cui era coinvolto l'ufficiale stabiese del Noe. Nel cosiddetto capo di incolpazione si contesta al pm che, dopo l'emanazione di un comunicato stampa in cui Fragliasso negava contrasti con la procura di Roma, la sera del 12 avrebbe rilasciato l'intervista a la Repubblica. Nel secondo capo di incolpazione si parla invece di una scorrettezza che Woodcock avrebbe commesso ai danni dei magistrati della procura di Roma, consistita nell'aver sostenuto, nell'intervista, che il falso attribuito all'ufficiale del Noe era un errore. Per il pg della Cassazione in tal modo avrebbe interferito nell'attività della procura di Roma in quanto avrebbe pubblicamente contraddetto e svalutato l'impostazione dei magistrati della Capitale.

A quanto si è appreso, agli atti del procedimento avviato dal pg della Cassazione nei confronti di Woodcock vi sarebbe una relazione di servizio firmata dallo stesso procuratore reggente di Napoli Fragliasso. Nelle dichiarazioni, il magistrato esprimeva il convincimento che l'ufficiale dei carabinieri del Noe Giampaolo Scafarto (accusato di aver alterato in una informativa nell'ambito dell'indagine Consip il contenuto di una intercettazione ambientale chiamando in causa Tiziano Renzi, padre dell'ex premier) finito sotto inchiesta per falso da parte della procura di Roma, non avesse alterato intenzionalmente il verbale ma il suo fosse stato un mero errore e non certo un elemento di un presunto complotto ("solo un folle potrebbe pensarci").
 


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10-05-2017 17:05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA