LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Dal passato

Il giallo sulla Schola Armaturarum, ritrovate anfore per cibi. Osanna: "Sale per banchetti"

Dall'anno nuovo sarà visitabile per il pubblico, il Soprintendente: "Storia di un riscatto"

di Redazione
Il giallo sulla Schola Armaturarum, ritrovate anfore per cibi. Osanna:

Un giallo da svelare con lo studio e la ricerca. “Stiamo indagando sull'uso della Schola Armaturarum, sulla quale sono state fatte tante ipotesi, ma che finora nessuno può ancora dire cosa rappresentasse". E’ l’ultima scoperta degli Scavi di Pompei di cui parla il Soprintendente, Massimo Osanna.
Di sicuro - sulla base della scoperta di una grande quantità di anfore utilizzate per contenere cibi prelibati - si è capito che una delle sale della struttura serviva a tenere delle riunioni in cui si banchettava lautamente. Forse erano militari, forse gladiatori oppure tifoserie a riunirsi in convivio.
Potrebbe trattarsi persino di uno dei Collegi illegali che vennero poi sciolti con la rissa del 59. Chissà. Di sicuro i visitatori che nel 2018 potranno entrare per curiosare in questi ambienti restaurati troveranno anche le anfore fresche di scavo e, magari, conoscere qualcosa più di quanto si sa oggi, grazie agli studi in corso sulla Pompei dell'antica Roma. Il fascino di una città che continua a mandare segnali di una vita interrotta tragicamente quasi 2000 anni fa, con l'eruzione del Vesuvio, è quanto mostrano le ultime ricerche della Soprintendenza del Parco archeologico di Pompei durante il restauro della Schola Armaturarum. Tra queste, come ha affermato il direttore generale Massimo Osanna: "Una piccola storia di contatti mediterranei e di dieta mediterranea".
Nel 2018 questa emozione sarà accessibile anche ai visitatori. Si tratta degli ultimi scavi effettuati proprio nella località che 7 anni fa, in seguito a uno sciagurato crollo, trasformò l'edificio della Schola Armaturarum in macerie. "Questa, però - spiega il direttore generale della Soprintendenza di Pompei, Massimo Osanna - rappresenta ora una piccola storia di riscatto. Il crollo di 7 anni fa ricevette un'attenzione mediatica negativa che confermò come, fino a quel momento, Pompei fosse stata gestita male. E la necessità di affrontare i problemi in maniera decisiva indusse il Governo a una maggiore attenzione. Vi fu l'immissione di nuovi architetti e restauratori che hanno contribuito alla rinascita di Pompei.
Ma occorreva anche un Grande progetto perché le criticità che presentava non potevano essere risolte con una manutenzione programmata. Questa poteva essere avviata solo dopo la soluzione complessiva delle criticità. Cosa che è stata fatta. E adesso siamo partiti con la manutenzione programmata, iniziata la scorsa settimana insieme a un'attività di ricerca senza la quale non si va da nessuna parte".
E la ricerca, attuata durante il restauro della Schola Armaturarum sta dando i suoi primi esiti sorprendenti. "Stiamo cercando di capire, dai primi ritrovamenti di anfore che sono emersi negli scavi alle spalle di questo edificio, che cosa fosse questa Schola Armaturarum - spiega Osanna - si è ipotizzato che questi locali servissero ai militari, ai gladiatori, o ad altro comunque attinente all'Anfiteatro. Non escludiamo che potessero servire ai componenti di un Collegio non legale, di quelli che vennero poi chiusi dopo la rissa del 59".
Gli studi sono avviati. Di sicuro, le anfore che - come afferma Osanna - raccontano una storia di contatti mediterranei e di 'dieta mediterranea' per il contenuto di salsa di pesce, oli pregiati e vino cretese prelibato, indicano che nella Schola Armaturarum avvenissero delle riunioni, con banchetti e grandi bevute: tra la tifoseria? tra gladiatori? tra militari? ancora non si sa. Forse, i visitatori che potranno ammirare questi ultimi reperti dell'antica Pompei sapranno nel 2018 a quali conclusioni sono arrivati gli studiosi a Pompei diventano sempre più numerosi. Ai restauratori e agli architetti si sono infatti aggiunti i vulcanologi dell'Università Federico II di Napoli che dalla stratificazione dei lapilli cercano di comprendere meglio lo Sterminator Vesevo. Non solo per l'eruzione del 79 d.C. ma in tutte quelle seguenti, nell'Ottocento. "Questo luogo è sempre più - conclude Osanna- un parco culturale e naturalistico".


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06-12-2017 19:07:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA