Il fenomeno del russare (o russamento) è definito come l’emissione, durante il sonno, di un suono più o meno fastidioso associato all’attività respiratoria.
Il rumore è generato dal passaggio dell’aria nella cavità buccale che, attraversando le diverse strutture e tessuti (palato molle, naso,bocca) li fa vibrare producendo la “fastidiosa sinfonia notturna”.
Quasi il 50% degli adulti sani russa di tanto in tanto, mentre fino al 25% russa abitualmente; in alcuni casi il suono non è particolarmente forte, in altri il rumore assume una tonalità così alta da riuscire ad essere avvertiti nella stanza accanto ed in modo particolarmente sgradevole.
Russare durante il sonno può essere un segno, o il primo allarme di una disfunzione respiratoria importante che viene definita “apnea ostruttiva del sonno” e la ricerca suggerisce che il russare è uno dei fattori di privazione del sonno. Può essere sintomo di ostruzioni respiratorie e non dovrebbe quindi essere preso alla leggera, a questo proposito l’otorinolaringoiatra può aiutarvi a capire qual è il problema anatomico che fa sì che russiate e offrirvi una soluzione per questo disturbo fastidioso e a volte imbarazzante.
Quali le principali cause?
Il rumore del russamento come accenato è provocato dall’ostruzione del flusso d’aria nei passaggi retrostanti al naso e alla bocca, cioè della zona più elastica delle vie aeree, dove la lingua e la parte superiore della gola si uniscono al palato molle e „all’ugola“. Si russa se queste strutture vengono a contatto e iniziano a vibrare durante la respirazione.
Le strutture coinvolte in questo fenomeno sono: naso, palato molle, base della lingua,tonsille, ugola.
Nella posizione supina i muscoli del collo si rilassano e, con la fase del sonno anche le vie respiratorie a livello di testa e collo, restringendosi.
E‘ verosimile che questo restringimento delle vie aeree aumenti la velocità e la pressione con cui l’aria vi passa attraverso, causandone la vibrazione e il rumore.
Lo stesso effetto può essere ottenuto allorquando per un rigonfiamento delle mucose interne (raffreddore, tonsilliti per esempio) le vie aeree risultano parzialmente bloccate.Se il disturbo non viene individuato e trattato repentinamente il russare peggiorerà come è ormai chiaro dopo diversi studi eseguiti sul tema. Le vibrazioni sembrano danneggiare i vasi sanguigni che alimentano i muscoli di testa e collo e, negli anni, questi si indeboliranno diventando sempre meno capaci di mantenere le vie aeree aperte e pervie. Non sempre ci si conosce perfettamente e se c’è un piccolo disturbo sarebbe opportuno farsi controllare dallo specialista otorinolaringoiatra per individuare le cause alla base del problema. Grandi o piccoli non fa differenza. Importante è riconoscere in tempo e prevenire.
Chi russa potrebbe infatti soffrire di:
Eccessivo ingombro dei tessuti della gola; per esempio i bambini con le tonsille e le adenoidi gonfie russano molto frequentemente.
Non adeguato tono muscolare della strutture della gola e della lingua. Se i muscoli sono troppo rilassati, la lingua ricade all’indietro nella gola, oppure i muscoli della gola si restringono e impediscono una corretta respirazione.
Palato molle e/o ugola troppo lunghi. Se il palato è troppo lungo, va a ostruire parzialmente l’apertura tra il naso e la gola.
Queste strutture, fanno da valvola vibrante quando il respiro si fa più rilassato, provocando il fastidioso suono.
Nei bambini il russare come anticipato può essere un sintomo di problemi alle tonsille e alle adenoidi.
Quando il sintomo persiste la visita dallo specialista è d’obbligo. Lo stesso potrà consigliare l’intervento di tonsillectomia e adenoidectomia per riportarlo in piena salute.
Fattori di rischio
I soggetti maggiormente predisposti a russare sono gli "uomini“ ed in generale le persone in sovrappeso ed il disturbo aumenta all‘ aumentare dell’età per il cedimento quasi fisiologico del normale tono muscolare ed un eccesso di tessuti molli nel collo, che provoca il restringimento delle vie aeree.
Con il naso chiuso o ostruito l’organismo deve fare uno sforzo maggiore per far passare l’aria, in questo modo si crea un vuoto maggiore del solito nella gola, che tende a far avvicinare tra loro i tessuti molli.
Le anomalie anatomiche genetiche del naso o del setto nasale giustificano da sole l’insorgenza del disturbo. (malformazione delle pareti che separano le narici).
Conseguenza di traumi facciali possono comportare alterazioni del respiro per modifica delle parti anatomiche.Insorgenza di allergie al polline per esempio o semplicemente infiammazioni die seini frontali, o maschellari (sinusiti).
Un lieve rilassamento è normale durante le fasi di sonno profondo, però potrebbe diventare un problema se viene aggravato dall’alcol o dai farmaci che provocano sonnolenza (ansiolitici, alcuni antidepressivi, sedativi).Il fumo è causa di infiammazione delle via aeree e questo può essere causa di peggioramento del disturbo.
Quali i sintomi più comuni?
Il momento di gloria di chi russa giunge nella fase più profonda del sonno, ovverossia quando il corpo è totalmento rilassato, circa 90 minuti dopo essersi addormentati, e soprattutto se di dorme sulla schiena.
Esistono diverse tipologie di suono del russamento e tutto dipende dal tipo di tessuto molle che vibra, ad esempio:
- se è coinvolta la parte posteriore del naso verrà emesso un suono nasale schiacciato, non particolarmente forte.
- Se la causa è da cercare nel palato molle o nell’ugola il suono potrebbe essere gutturale e più forte.
Molto spesso il risultato è prodotto da un insieme diverso di fattori.
Chi russa non dorme bene o meglio non riposa durante il sonno. Il disturbo infatti causa spesso un peggioramento graduale della qualità del sonno, che si traduce durante il giorno in: sonnolenza, irritabilità, mancanza di concentrazione,
Quando il disturbo diventa un problema.
Russare di notte potrebbe essere causa di stanchezza e difficoltà di concentrazione durante il giorno; un’eccessiva sonnolenza diurna può essere causa di gravi complicazioni (professionali, mediche, sociali.
Si stima che fino al 20% degli incidenti stradali siano causati dalla sonnolenza, che quindi può realmente mettere in pericolo di vita il soggetto.
Apnea ostruttiva del sonno
Il russamento può essere sintomo di un problema più grave, noto come sindrome delle apnee ostruttive del sonno. L’apnea ostruttiva nel sonno è caratterizzata da diverse interruzioni della respirazione, che possono durare anche più di 10 secondi ciascuna, dovute al restringimento o al collasso delle vie aeree superiori. In questo modo la quantità di ossigeno nel sangue aumenta e il cuore deve lavorare più intensamente. Il ciclo del sonno risulta alterato, quindi il paziente si sente poco riposato, nonostante trascorra un tempo sufficiente a letto. Chi soffre di apnea può avere da 30 a 300 episodi simili per notte
.L’effetto immediato dell’apnea nel sonno è che il paziente deve dormire meno profondamente e tenere tesi i muscoli della gola per consentire all’aria di raggiungere i polmoni; chi russa non si riposa a sufficienza, quindi può rimanere affaticato durante il giorno e ne possono risentire il rendimento sul lavoro, la condotta di guida o l’uso dei macchinari. L’apnea nel sonno, se non adeguatamente curata, fa aumentare il rischio di infarto, ictus, diabete e molti altri problemi medici.
Suggerimenti e rimedi
Come già ricordato più volte, mai sostituirsi al medico e ricorrere quanto prima alle sue cure per evitare spiacevoli peggioramenti del quadro clinico.
L’otorinolaringoiatra inizierà la visita attraverso un’accurata anamnesi, ossia raccogliendo con l’aiuto del paziente gli elementi necessari a inquadrare la situazione.Il passo successivo sarà la visita vera e propria; lo specialista esaminerà attentamente le vie respiratorie attraverso l’uso di specifici dispositivi.
Si cercheranno indizi relativi alla presenza di eventuali condizioni predisponenti come allergie, infezioni, ostruzioni delle vie nasali, tonsilliti, ipertropie delle adenoidi.
Per capire se il russamento è causato dalle apnee del sonno, possono invece essere necessari ulteriori approfondimenti, soprattutto in caso di sonnolenza ed affaticamenti diurni, pressione alta, episodi verificati di interruzione della respirazione o di apnea nel sonno.
Le terapie dipendono dalla diagnosi e dall’entità del restringimento delle vie aeree superiori ed in alcuni casi possono essere coinvolti diversi specialisti. In alcuni pazienti potrebbe essere sufficiente modificare lo stile di vita per risolvere definitivamente il problema e perdere peso, evitare gli alcolici, smettere di fumare, esercizi di ritonificazione muscolare del collo possono essere sono la via corretta per avere degli ottimi risultati senza l’intervento di procedure più drastiche.
Dispositivi
Se la causa del disturbo va cercata principalmente a livello del naso si possono provare con successo i cerottini nasali o i dilatatori.In entrambi i casi l’obiettivo è quello di dilatare le vie aeree prevenendo il restringimento che causa l’aumento di pressione dell’aria.
Esistono poi apparecchi più complessi studiati per la bocca, ma in questo caso è preferibile che la prescrizione sia fatta dall’otorino a seguito della visita; si tratta in genere di dispositivi mobili di avanzamento della mandibola, in grado di creare uno spazio maggiore tra la lingue e la faringe, facilitando il decorso dell’aria. Sono ben tollerati dai pazienti e permettono spesso ottimi risultati.
Non esistono compresse o sciroppi per attenuare o far passare completamente il russamento ma, ci sono situazioni in cui è possibile curare (o gestire) la causa scatenante; per esempio in caso di rinite allergica o raffreddore è possibile usare con successo antistaminici per via orale e/o spray nasali decongestionanti (massimo 7 giorni) o cortisonici sempre dopo il consiglio attento del medico.
Approccio Chirurgico e non
Quando i rischi o le complicazioni sono elevati e non ci sono altre vie da praticare si ricorre all’intervento chirurgico.Nei casi in cui ci sono evidenti problemi anatomici che concorrono alla genesi del fenomeno, come la presenza di tonsille particolarmente grandi, l’intervento è la soluzione di elezione.
Altri approcci chirurgici sono:
- L’uvulopalatofaringoplastica (UPPP) è un intervento chirurgico in grado di curare il russamento e l’apnea ostruttiva nel sonno. Rimuove il tessuto in eccesso del palato molle e riapre le vie respiratorie.
- Gli interventi di termoablazione eliminano l’eccesso di tessuto nei turbinati nasali, alla base della lingua e/o nel palato molle e sono usati sia per il russamento sia per le apnee ostruttive.
- l’iniezione di una sostanza irritante che irrigidisce la zona circostante l’ugola per aumentare la rigidità del palato molle (pratica non completamente chirurgica)
Lo specialista otorinolaringoiatra ha già la soluzione per tutti voi. Contattatene uno di fiducia per garantire a voi stessi od il vostro partner una vita serena e soprattutto sonni immacolati.