GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il fatto

Il Covid lascia danni al cervello, rischio altre patologie

Conseguenze anche del lungo periodo di isolamento

di Redazione
Il Covid lascia danni al cervello, rischio altre patologie

E' il cervello il principale bersaglio del Covid. Il virus lascia danni soprattutto al cervello, potendo innescare anche patologie dopo la guarigione. Questa la scoperta dello studio Covid Next dell’Università di Brescia e dell’Istituto Neurologico Besta di Milano che con conferma come la salute neurologica sia tra i bersagli preferiti del virus. Si tratta di sintomi propri nella fase post acuta, quando dopo la malattia e l’eventuale ricovero, l’organismo si ritrova a combattere con gli “strascichi” dell’infezione. L’analisi degli scienziati italiani è stata pubblicata sulla rivista Neurological Sciences e discussi durante il primo Webinar del forum internazionale Pills of Psychiatry and Neurology 2021. Un quadro importante quello riferito da Covid Next che va a confermare le numerose ricerche fatte finora di come la sindrome neurologica post Covid possa riguardare fino al 70% dei pazienti che hanno avuto sintomi medio gravi. Disturbi di memoria, bassissima concentrazione, importanti disturbi del sonno e dell’umore: questi i sintomi più frequenti che lo studio riconduce a possibili alterazioni della morfologia del cervello provocate proprio da Covid-19. Un effetto riscontrato su diversi pazienti contagiati che spesso, insieme agli altri sintomi tipici, sono andati incontro a una riduzione volumetrica di aree chiave del cervello. difficoltà neurologiche post-Covid potrebbero dipendere in parte anche da alterazioni della morfologia cerebrale, come effetto diretto del virus sui pazienti contagiati che, spesso, sono andati incontro a una riduzione volumetrica in aree chiave del cervello.    Tuttavia anche la mancanza di interazioni sociali ha comportato una riduzione della materia grigia in particolare su giovani e anziani, con un aumento per gli uni della possibilità di sviluppare dipendenze e per gli altri di accelerare il deterioramento cognitivo. I dati dello studio COVID Next, "ottenuti su 165 pazienti ricoverati con Covid di gravità medio-alta, mostrano che mentre i sintomi respiratori e metabolici hanno un picco durante la degenza e tendono a ridursi fino a stabilizzarsi una volta usciti dall'ospedale, i disturbi neurologici e psichiatrici hanno un andamento opposto e iniziano ad aumentare una volta risolta la fase acuta dell'infezione - spiega Alessandro Padovani, presidente eletto Società Italiana di Neurologia e responsabile dello studio - . Esiste una correlazione almeno parziale con la gravità del Covid: fino al 70% dei pazienti con malattia di livello medio grave riferisce sintomi neurologici a 6 mesi di distanza, fra cui stanchezza cronica (34%), disturbi di memoria/concentrazione (32%), del sonno (31%), dolori muscolari (30%) e depressione e ansia (27%). Tuttavia questi problemi si stanno manifestando spesso anche in chi ha avuto una malattia di grado lieve".
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22-11-2021 09:49:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA