Della maggioranza resta solo il presidente Melisse. A quel punto irrompono nell’aula consiliare gli ex lavoratori termali. Pochi minuti è l’occupazione di Palazzo Farnese prende il via. Accade tutto velocemente. Escono uno dopo l’altro gli assessori e i consiglieri comunali di Pannullo. Di Terme e del bando per la privatizzazione, l’amministrazione intende discutere quando porterà il provvedimento in aula. Non prima. Il sindaco non si fa imporre la scaletta del dibattito dalle opposizioni, ma sul tema caldo del futuro dei due stabilimenti termali scoppia il caos. Gli ex dipendenti hanno preso il posto dei consiglieri, affiancati dagli esponenti della minoranza a partire dall’ex sindaco Salvatore Vozza. La minoranza ha presentato una mozione che indica la strada proposta per riaprire le Terme, ma il sindaco ha rinviato il dibattito per stasera niente da fare. “Martedì 31 gennaio è stata già convocata una conferenza dei capigruppo allargata a rappresentati sindacali e lavoratori per discutere della questione termali, all’ordine del giorno della commissione bilancio è depositata da dicembre 2016 la delibera consiliare per la manifestazione di interesse riguardante la privatizzazione di Antiche Terme, infine entro il 15 febbraio si celebrerà un nuovo consiglio comunale che esaminerà in aula il provvedimento. Il destino dei lavoratori delle terme è la priorità di questa amministrazione. Per arrivare alla risoluzione positiva della vicenda c’è bisogno di approvare delibere e portare avanti atti concreti, non servono di certo rituali e litanie di vecchio stampo utili solo alla propaganda politica” afferma Antonio Pannullo, sindaco di Castellammare di Stabia a margine del consiglio comunale del 26 gennaio. Non la pensano così gli ex lavoratori e i consiglieri di opposizione intenzionati a restare nell’aula consiliare di Palazzo Farnese.