Il caso di Massimo de Iulio arriva in prefettura. Dopo la condanna del consigliere comunale a tre anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici uffici, parte il quesito da Palazzo Farnese per conoscere il destino del politico eletto nel centrodestra. A cinque giorni dalla sentenza del Tribunale di Salerno, De Iulio non ha presentato le dimissioni o annunciato di volerlo fare. Quindi venerdì scorso a scrivere, sollevando il caso, è stata la segretaria comunale Monica Cinque. In attesa che la condanna diventi definitiva con il secondo grado di giudizio, a prendere provvedimenti sul consigliere comunale decidendo per la sospensione è la prefettura di Napoli. Spetta al prefetto Pantalone decidere se De Iulio deve uscire dal consiglio in attesa dell’Appello. Una decisione in applicazione della legge Severino o assunta nei casi particolarmente gravi tra i quali potrebbe rientrare De Iulio. Ad aggravare la sua posizione, infatti, sono le accuse che la Direzione distrettuale Antimafia ha sollevato nei confronti del consigliere di Prima Stabia, candidato alle ultime amministrative nella coalizione con Gaetano Cimmino. De Iulio era uno dei imputati di un processo ad esponenti di spicco del clan Loreto-Ridosso nella vicina Scafati ed è stato condannato per estorsione aggravata, in quanto per l’accusa De Iulio avrebbe agito facendosi forte dei rapporti con il clan Ridosso-Loreto. Una cosca forte a Scafati, ma con collegamenti importanti a Castellammare visto che dalla periferia stabiese partono alcuni degli uomini più influenti del clan e che fino al 2008 comunque operava nella zona a nord della città. Un caso che provoca preoccupazione e imbarazzo a Palazzo Farnese. Senza le sue dimissioni la parola passa al prefetto, accendendo i riflettori napoletani sul consiglio comunale. A De Iulio era contestato un singolo episodio avvenuto a cavallo tra il 2009 e il 2010, secondo le accuse avrebbe fatto intervenire i camorristi Alfonso Loreto, Luigi e Salvatore Ridosso per recuperare 6800 euro nell’ambito di una transazione immobiliare. In cambio avrebbe dovuto versare dei soldi nelle casse del clan Cesarano di Castellammare, come avrebbe raccontato un pentito. De Iulio è alla sua seconda volta a Palazzo Farnese, la prima era stato eletto nel Pd. Al suo posto entrerebbe Tina Somma, ex consigliere del Pd a sostegno del sindaco Nicola Cuomo durante la penultima esperienza amministrativa e passata nello schieramento avverso, dopo uno scontro con i vertici stabiesi del partito di Renzi.