Liberi di tornare a Pimonte, uscire con gli amici e tornare alla vita di prima. La decisione del giudice sui dodici ragazzi del branco è stata presa davanti alla mamma e al papà della ragazzina vittima di ricatti e violenze. Tutti minorenni, un anno fa furono arrestati e finirono in comunità per avere stuprato e filmato ripetutamente una quindicenne, costringendola a sottostare alle violenze del branco con la minaccia di diffondere i video hard realizzati in un bosco.
Accadde a Pimonte, paese dei Monti Lattari. Stamane il gup del Tribunale dei Minori di Napoli ha disposto un programma di riabilitazione per gli 11 ragazzi (uno di loro all'epoca era 13enne e quindi non imputabile). Già ai domiciliari dallo scorso 20 febbraio, ora sono destinati a tornare a scuola o lavorare (uno di loro ha raggiunto i 18 anni di età), svolgere attività sportive e di volontariato. L'unica restrizione disposta dal giudice è di non avvicinare in alcun modo la vittima, ma di adoperarsi per ristabilire - mediante adeguati comportamenti e scuse - dei buoni rapporti con lei dalla quale devono ottenere il perdono. Per il resto, ultimati i compiti scolastici o lavorativi, quelli sportivi e di volontariato, potranno essere liberi di uscire e frequentare i propri amici in locali o in piazza. Questa mattina, in aula, erano presenti tutti i genitori degli imputati, sia quelli dei ragazzi autori degli abusi sia quelli della vittima. La quindicenne ha preferito restare a casa. Il Tribunale dei Minori ha accolto l'istanza degli avvocati della difesa che hanno chiesto di evitare altri mesi di comunità ai ragazzi i quali, dal luglio scorso quando furono arrestati dai carabinieri, hanno dimostrato di avere compreso il grave gesto di cui sono macchiati. Quasi tutti hanno pianto, chiesto scusa e scritto lettere di rammarico alla famiglia della vittima.
Il programma di riabilitazione, disposto da oggi fino all'8 ottobre del 2018, mira a concedere altro tempo a tutti i colpevoli per rimettersi in riga. Se in questo periodo i minorenni fileranno dritti, i reati di cui ora sono accusati saranno estinti. È quanto accadrà davanti al giudice tra un anno e mezzo, quando cioè i ragazzi dovranno ripresentarsi in Tribunale per la valutazione del modo in cui hanno vissuto in questi mesi. Se cioè avranno ottemperato a tutte le prescrizioni previste a loro carico. Chiunque di loro, invece, dovesse venire meno alle disposizioni imposte dal giudice si vedrà revocare il programma di riabilitazione e sarà sottoposto a giudizio immediato, ma questa volta non ci saranno attenuanti a cui appellarsi.
Durante questi mesi, i ragazzi non saranno quindi persi di vista dagli assistenti sociali e dagli psicologi del Tribunale e nella valutazione prevista al termine di questo periodo di riabilitazione, saranno inclusi anche la frequenza e il profitto scolastico.