La selezione dei vigili urbani di Castellammare non ha nulla a che fare, se vogliamo giocare a fare un paragone a dir poco ardito, con la Nazionale italiana di Calcio. Loro, i dipendenti comunali, sono dilettanti, gli altri professionisti. Loro giocano a calcetto (o futsal) Bonucci e compagni scendono in campo in 11. Loro, per disputare un torneo prendono un permesso ferie, gli azzurri, invece, hanno una quotazione ancora più alta quando si avventurano in Europei e Mondiali. Loro, ormai, che si tratti di Coppa Italia o mini campionato vanno avanti e (spesso) fino alla fine, i migliori italiani della serie A, invece, sono 12 anni che steccano il mondiale. Eppure c'è una cosa che li accomuna, almeno a giudicare dall'epilogo del torneo di Montesilvano: la finale persa ai rigori. Come i ct beffati dal dischetto: da Vicini a Sacchi, da Maldini a Conte, mister Ungaro non ha nulla da rimproverare ai suoi caschi bianchi in calzoncini che, con Pesaro sono stati sconfitti al termine di una partita largamente dominata. Al Palaroma i tempi regolamentari finiscono 3-3, così come i supplementari. Gli stabiesi vanno subito avanti 2-0 e sembrano avere il pallino del gioco ma a causa di un doppio infortunio di due pedine fondamentali del quintetto di Ungaro le cose si complicano. Pesaro si trasforma e prima pareggia e poi passa in vantaggio. 2-3. L'orgoglio stabiese, tuttavia, viene fuori e porta la firma di Brunetti che, siglando la sua tripletta, porta la finale ai supplementari cioè soltanto un allungamento del match verso i rigori, finiti 4-3 per i Marchigiani. Amareggiato Ungaro che non solleva la coppa da l 2013 "Deluso anche per alcune decisioni arbitrali, grazie a questi ragazzi che, anche se non al top della condizione, hanno espresso un ottimo calcio. Ci Manca solo la fortuna visto che questa competizione a volte ci riserva delle amare sorprese. In sei edizioni, siamo andati cinque volte in finale di cui due vinte"