LUNEDÌ 16 SETTEMBRE 2024




Pasqua

I riti pasquali e le processioni nella penisola sorrentina

Don Ciro Esposito Responsabile Diocesano Servizio Confraternite ne racconta storie, tradizioni e prospettive future

di Red
I riti pasquali e le processioni nella penisola sorrentina

Con l'avvicinarsi della Pasqua, la mente corre subito verso i riti e le processioni pasquali, eventi che si tramandano da secoli e che trovano spesso una coniugazione tra sacro e profano.

Don Ciro Esposito Responsabile Diocesano Servizio Confraternite, stabiese di nascita e attualmente parroco della Parrocchia dei Santi Ciro e Giovanni di Vico Equense ne racconta la storia.

La processioni in Penisola Sorrentina nascono verso la fine del 500 inizio 600, sotto l’ispirazione dei gesuiti che nella sera del giovedì santo, uscivano in visita penitenziale agli altari della Reposizione.
In seguito l’Arciconfraternita di San Catello e Della Morte di Sorrento, iniziò a fare la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata, agli inizi del ‘700 spiega don Ciro, aggiungendo che ad essa guardarono tutte le altre confraternite della penisola che aggiunsero negli anni la seconda processione del venerdì sera.

Oggi fra il giovedì e il venerdì santo le processioni in linea generale sono 3.
La prima è quella del giovedì sera e si svolge generalmente intorno alle 20, ha un aspetto molto eucaristico e celebra il mistero della cena. In questa prima processione non viene portata alcuna statua, ad eccezione dei Giuseppini che portano la statua del Cristo Orante nell’orto degli ulivi.
La seconda processione è quella che si svolge nella notte tra il giovedì ed il venerdì mattina, nel gergo popolare, è la processione dell’Addolorata, della madre che va in cerca del figlio.
L’ultima processione è quella del venerdì sera del Cristo morto.

La nostra diocesi continua don Ciro, conta ben 49 confraternite di cui 8 presenti nell’area stabiese e le restanti in penisola; di queste, sono 21 quelle che partecipano alla processione tra giovedì e venerdì santo, alcuni gruppi si organizzano anche più di una processione nello stesso giorno.
Cambiano i colori a seconda della Confraternita o Congregazione, abbiamo il bianco, il nero ed il rosso. L’Arciconfraternita dell’Assunta e Monte dei morti a Vico Equense, è la più giovane di quelle in uscita il venerdì, nata circa 25-26 anni fa, ed ha il colore viola.
Per entrare a far parte di una Confraternita, bisogna fare richiesta al Consiglio di Amministrazione della stessa, che a sua volta si esprime nel corso dell’assemblea, vagliando la domanda del confratello o la consorella.
Le Confraternite sono sottoposte alle disposizioni del codice di diritto canonico, ognuna si governa da sé, ed è questo il motivo per il quale quest’anno alcune di esse hanno scelto di non partecipare alla processione. È il Consiglio di Amministrazione ad avere sempre l’ultima parola.
La nostra Arcidiocesi, in seguito alla decisione dei Vescovi della Campania, si è detta favorevole alle prcessioni, stabilendo un protocollo in accordo con le autorità civili competenti del territorio.

Le processioni conclude don Ciro rappresentano un segnale di speranza, sulla quella che può e deve essere la  strada per una nuova evangelizzazione.
La nostra è una ripresa attenta, che procede con le dovute cautele.
Le Confraternite devono, in questo momento, accogliere il profondo messaggio di Papa Francesco e basare la propria vita e il proprio operato sui tre punti cardini del cammino: evangelicità, ecclesialità, missionarietà.
Non dimentichiamo che la processione è una preghiera, è una continuazione dell’azione liturgica, oggi più che mai, rappresentano un cammino per dire no alle ingiustizie, alle guerre, a tutte quelle che si combattono nel mondo.


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27-03-2022 10:44:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA