Un libro che scava in uno dei periodi più bui dell’Italia per fare chiarezza. Di Borsellino e dei misteri sulla strage di via D’Amelio si è parlato venerdì scorso nel salotto letterario stabiese. La rassegna del Mondadori Bookstore di Castellammare di Stabia, a cura di Pierluigi Fiorenza, con la direzione di Tina Cassese, ha in programma per l'autunno alcuni interessanti appuntamenti. Primo fra questi é il libro di Vincenzo Zurlo " Oltre la trattativa - Le verità nascoste sulla morte di Paolo Borsellino tra depistaggi e bugie". Un libro coraggioso, preciso quanto un reportage giornalistico, "che risale controcorrente un fiume ", che si fonda sull'esperienza e le competenze di Zurlo da sottufficiale dei carabinieri, laureato in giurisprudenza, specializzato in criminologia forense. É raccontata l'estate del 1992, scenario di morte prima del giudice Falcone e poi di Borsellino, e della presunta trattativa Stato-Mafia, al centro di quello che viene chiamato il processo show, il processo del secolo, in corso alla procura di Palermo nel '93. La prefazione al libro é di Giorgio Mulè, direttore di Panorama, cronista del giornale di Sicilia ai tempi delle stragi di Capaci e via D' Amelio, che in accordo con Zurlo, non esita a definire il processo una "farsa", mai esistito, un'impostura ed un affronto agli eroi dell'antimafia. Perchè la trattativa é considerata la farsa del secolo? In che modo ha cambiato la sorte della nazione? Particolare é l'interesse per la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino, oggetto di una delle domande all'autore durante l'incontro. Scomparsa in seguito all'assassinio, l'agenda dalla quale il giudice non si staccava per nessuna ragione. Un'agenda con gli appunti di una vita, di lavoro fatto, in corso di svolgimento o ancora da fare. L'agenda rossa al quale da anni si rifà un intero popolo antimafia.