Nell'immaginario comune, Parigi è la città del romanticismo dell’arte e della cultura.
Oggi poi è davvero accessibile a tutte le tasche, le compagnie low cost, per esempio, propongono, in molti periodi, un volo da Napoli ad Orly ad appena € 79 A/R.

Perchè, dunque, non concedersi un week-end... “romanticoso”, con poca spesa e con tante occasioni di belle foto?

Passeggiare lungo la Senna significa scoprire il volto di una città senza tempo, tra scorci da cartolina e le bancarelle di stampe e libri usati.
Una gita sulla Senna, in bateau-mouche, rimane uno dei più romantici passatempi parigini.

Durante tutto l’anno, Parigi, offre una serie infinita di manifestazioni artistiche ad alto livello: balletti, teatro, lirica, cabaret, concerti,  ma anche discoteche (per esempio "Le Qeen"), locali e club per trascorrere serate più movimentate.

Il quartiere Marais, insieme a Les Halles, pullula di pub e cafè.

Per l’ora di cena, poi, vale la pena di gustare la fama culinaria di Parigi, messa a dura prova dall'invasione dei fast-food.   
Oggi bistrot e brasserie rivaleggiano con i fast-food parigini “Flunch” e  “Hippopotamus” (risposta francese a Mc Donald's), offrendo vera cucina francese, preparata con ingredienti D.O.C., allo stesso prezzo di un fast-food.

Ma per gli appassionati di belle e inconsuete fotografie, c’è un posto davvero singolare, quasi sconosciuto ai più, che non si trova sulle guide turistiche ma che, assolutamente, non bisogna perdere:  Les Frigos, l'ex edificio dei frigoriferi della carne, in Quai des Frigos 91, all'altezza del ponte di Tolbiac.

La storia dei Les Frigos comincia nel 1921, quando la compagnia ferroviaria francese ha bisogno di un terminale refrigerato destinato allo scarico ed allo stoccaggio di prodotti alimentari per i mercati di Les Halles.

Dopo anni di attività, in cui tonnellate di carne e di altre merci venivano stoccate e poi distribuite in tutta la regione, l’edificio venne abbandonato per l’apertura del nuovo mercato di Rungis negli anni ‘60.

La struttura, divisa su numerosi piani e contenente enormi celle frigorifere, teleferiche e rotaie per lo spostamento delle merci, è rimasta abbandonata per quasi un ventennio, in balìa di graffitari, barboni e vagabondi.   

La S.N.C.F. (Ferrovie Francesi), proprietaria dell’edificio, decise nel 1980, di affittare una quindicina di spazi da ristrutturare.

In breve tempo l’edificio divenne non solo studio, ma vera e propria residenza, più o meno fissa, per tutta una colonia di artisti parigini in cerca di uno spazio per vivere ed esporre le loro opere a poco prezzo.

Nel 1985 un’agenzia immobiliare si accordò con la SNCF per rilevare tutto l’edificio.

Gli artisti che ci vivevano si costituirono in una cooperativa e riuscirono a strappare all’immobiliare un buon contratto d’affitto, pensando subito ad una ristrutturazione autogestita.  

Ma si scontrarono con i chilometri di tubi del vecchio impianto di refrigerazione, muri spessi oltre 30 cm. costituiti da diversi strati di cemento armato, mattoncini e sughero, materiali isolanti  che costituivano un frigorifero di dimensioni enormi, pavimenti e solài molto resistenti, perchè progettati per sopportare enormi pesi.

Per cui centinaia di pittori, scultori, fotografi, musicisti, danzatori, attori, cominciarono quindi, un lungo e faticoso lavoro che, oggi, ha trasformato Les Frigos, in una nuova espressione dell'arte parigina, una specie di moderna bohème.

Su una rivista di turismo, tempo fa, ho letto una definizione molto bella ed emozionante dei Frigos:

“Assomiglia un po’ al castello delle streghe cattive nelle favole per bambini: ci vuole un po' di coraggio per attraversare quel grosso portone che segna il confine tra il mondo reale e quello creativo, libero e idealista. “

Ma resta, comunque, un posto unico, che non si trova in nessuna altra parte e che vale davvero una visita.

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