Era fermo davanti casa quando due uomini in scooter si sono avvicinati e hanno sparato mirando alle gambe. Un agguato contro un giovane di 23 anni a via Napoli, poco più di un mese dopo un’altra giovane vittima colpita sempre alle gambe durante la Festa dell’Annunziatella. Nella notte del 23 maggio venne ferito un diciannovenne di Scanzano, Gaetano Cavallaro, ieri notte C.L. cugino di uno dei capi che avrebbe seminato il terrore durante la sagra del carciofo in cui ad avere la peggio è stato proprio il ragazzo colpito da uno dei tanti proiettili durante il raid dell’Annunziatella. Una notte di follia durante la quale da una lite tra bande è partita un’escalation di violenza. Una guerra senza motivo in cui vennero colpite per errore anche due ragazzine di 20 e 23 anni, vittime innocenti di uno scontro in cui non c'entravano nulla. Un conflitto armato tra bande di giovanissimi di Scanzano e Ponte Persica. Questa la pista che stanno valutando gli inquirenti impegnati in queste ore a ricostruire tutti i pezzi di una strisciante faida tra giovanissimi partita con un raid in un bar del lungomare pochi giorni prima di Natale. Tre episodi di sangue. Tre pistole che colpiscono e feriscono dopo litigi tra bande. Un filo che porta fino all’agguato di ieri sera, probabile vendetta della grave sparatoria avvenuta quando in strada c’era ancora tantissima gente per il concerto di Tony Tammaro appena concluso. Al lavoro gli agenti del commissariato di Castellammare, guidati dal dirigente Paolo Esposito, che stanno provando a rimettere al posto giusto i pezzi di un mosaico per capire cosa stia accadendo in una città impaurita da questi episodi di sangue e in cui sono troppi i ragazzi scoperti in giro con armi. Non destano preoccupazioni, intanto, le condizioni della vittima dell’agguato di ieri ricoverato nel reparto di ortopedia del San Leonardo in attesa di un intervento per l’estrazione dei proiettili da coscia e gluteo. Il ragazzo, figlio di un pregiudicato attualmente in carcere e considerato dagli inquirenti vicino al clan Cesarano, non è in pericolo di vita. Al lavoro la polizia per chiudere il cerchio in brevissimo tempo ed evitare che nuovi raid seminano altro sangue in questa faida strisciante e pericolosa.