Insulti e minacce di denunce, la guerra in casa Pd trasloca su Fb. Si accende lo scontro tra i dirigenti Pd sul caso della sede chiusa per gli affitti non pagati sull’asse Napoli-Castellammare. Accuse, giochi di posizione tra maggioranze e minoranze interne. Tutto pubblico nella piazza virtuale. Ci si parla a distanza, mentre il cambio della serratura alla porta della sede storica ex Pci lascia fuori i giovani e i dirigenti dei Democratici stabiesi. Un cartello affisso fuori alla porta dal responsabile della Fondazione Ds, Antonio Gagliotti, intima a tutti di non provare a entrare. “La cosa bella è che nessuno dei dirigenti del Pd stabiese, ne altri, si sono sentiti in dovere di chiamare e cercare una soluzione” dice su Fb, dopo avere deciso di sbattere fuori i compagni di partito per morosità. Gagliotti affonda il coltello nella piaga, scrivendo sulla bacheca del consigliere regionale Antonio Marciano. Con un lungo post è proprio Marciano ad accendere gli animi sollevando la questione sulla sua pagina Fb: “A Castellammare chiude per morosità il circolo cittadino del PD. Abbiamo espresso sindaci, assessori, consiglieri comunali, indicato presenze in consigli di amministrazione, in ruoli di sottogoverno”. Un lungo post il cui finale investe con toni duri il gruppo dirigente non solo stabiese ma anche napoletano e Campano: “Il punto è proprio questo: nonostante tutto ciò le casse del circolo sono andate in affanno, nessuno o pochi si sono fatti carico del "bene comune", il circolo, il partito, appunto. Questo è il tratto della degenerazione che dovrebbe interrogare e preoccupare un intero gruppo dirigente, a Castellammare, a Napoli, in Campania se non fosse che questo gruppo dirigente è figlio esattamente di questa crisi e di questa degenerazione”. A Gagliotti risponde il vicesindaco Andrea Di Martino ribadendo quanto annunciato ieri: “Lo spiegherà all’Autorità giudiziaria Gagliotti il suo comportamento”. Replicando il responsabile della Fondazione Ds rilancia, tirando in causa il sottosegretario Gennaro Migliore. Ma minaccia di andare alla polizia anche il presidente del Forum dei giovani, Michele Cascone: “Il materiale dei Giovani democratici, documenti, atti, libri, stampante e pc, cose varie devono ritenersi sequestrati? Se non ci saranno restituiti andremo alla polizia”. Toni duri usa anche il dirigente stabiese Costantino Aitra: “Chiudere senza avvisare nessuno, neanche il sindaco, di sabato, a tutti è sembrata una forzatura. Ci troviamo di fronte ad una situazione debitoria di qualche migliaio di euro. Ora capisco che lei fa l’immobiliarista però all'opinione pubblica quando saranno spiegati i motivi del ritardo lei e la fondazione dei Ds non faranno bella figura, anche perché chi sta telefonando in queste ore per protestare sono proprio i compagni comunisti”. A spiegare la vicenda nel dettaglio è sempre Cascone: “Da quanto ho capito, non siamo più affittuari poiché il contratto è stato recesso dal responsabile del pd stabiese ( penso Raffaele Esposito). Da febbraio ad oggi avremmo dovuto pagare per i 6 mesi di preavviso. Scaduti i 6 mesi, senza rinnovo, non abbiamo più diritti sull'immobile, ma nessuno ci ha avvisati”. L’ex assessore Esposito, tra i fedelissimi di Nicola Cuomo è fuori dal partito in dissenso con la scelta di ricandidare i consiglieri comunali che hanno sciolto la precedente amministrazione. Ora, quindi, la querelle potrebbe addirittura allargarsi. Intanto su Fb volano gli stracci.