VENERDÌ 18 OTTOBRE 2024




il retroscena

Gragnano. Vittima di stalking e bullismo, i genitori di Alex: “Subito altre indagini”

Mentre tutti pensavano a una tragica fatalità, in pochi già sapevano del suicidio: attesa per la decisione del giudice

di Marco De Rosa
Gragnano. Vittima di stalking e bullismo, i genitori di Alex: “Subito altre indagini”

Un nuovo evento che aveva profondamente turbato Alessandro. Una novità più grande dei suoi 13 anni e che aveva creato in lui preoccupazioni serie su come affrontarla. Questo e altro alla base dell’ipotesi di omicidio colposo avanzata dai familiari del ragazzino morto il 1 settembre 2022 a Gragnano.

Gli ultimi giorni di Alessandro costituiscono soltanto la punta di un iceberg nel vortice di terrore e bullismo perpetrato ai suoi danni dalla banda di bulli che ha seminato il terrore a Gragnano, anche con la complicità dei parenti.

In strada, davanti scuola, perfino dinanzi alla chiesa del quartiere. E poi sui telefoni cellulari. Ogni momento della giornata per Alex poteva nascondere insidie. Una paura che il ragazzino ha affrontato per quattro anni, prima di iniziare a pensare a gesti estremi. Le vacanze estive sono risultate poi essere gli ultimi momenti di felicità per lui, che al suo ritorno, dopo aver festeggiato con amici il suo onomastico, ha deciso di non poter sopportare più quelle minacce e quelle paure più grandi di quelle che può affrontare un ragazzino di soli 13 anni.

Il pm Nicola Ciccarelli del Tribunale per i Minorenni di Napoli ha chiesto l’archiviazione del caso, ma i familiari di Alex, i cui interessi sono difesi dagli avvocati Mario D’Apuzzo, Emilio Longobardi e Giulio Pepe, si sono opposti, ritenendo che ci siano validissime ragioni e responsabilità per cui si dovrà procedere, una volta accertata l’eventuale complicità dei familiari dell’ex fidanzata di Alessandro, nei mesi scorsi ritenuta dagli inquirenti la regista della vicenda. L’udienza in programma mercoledì scorso è stata rinviata a fine maggio.

La vicenda fu inizialmente etichettata come incidente domestico: Alessandro, infatti, era precipitato dalla finestra di casa, e si pensò alla tragica fatalità legata ad un presunto tentativo di sistemare l'antenna della televisione. Ipotesi che dopo qualche ora fu accantonata grazie al lavoro di indagine dell’allora comandante dei carabinieri di Gragnano Angelo Disanto che accertò la volontarietà del gesto del ragazzino. In quel frangente, seppure tutta la comunità gragnanese era addolorata da quella che si pensava fosse una tragica fatalità, in pochi sapevano già con certezza che si era trattato di un suicidio.

Da quel momento, le indagini si sono concentrate in particolare su un gruppo di giovanissimi, ma che dopo quasi 18 mesi di indagini non hanno portato sviluppi. Almeno fino ad ora. Spetterà al giudice Clara Paglionico decidere se procedere con l'archiviazione del caso oppure continuare le indagini su di un caso che ha sconvolto l’intera comunità.


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23-03-2024 18:58:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA