GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024




Il caso

Gragnano, l'addio a Nicholas tra dolore e silenzio

I funerali del ragazzo ucciso a 17 anni

di Redazione
Gragnano, l'addio a Nicholas tra dolore e silenzio

Palloncini bianchi e azzurri fatti volare verso il blu del cielo. Un ricordo di Nicholas la cui bara è arrivata direttamente al cimitero, accompagnata dai genitori e dai parenti più stretti. Applausi all'uscita dal cimitero di Gragnano dove un gruppo di parenti, soprattutto donne a lutto, ha voluto cosi' ricordare il ragazzo ammazzato in strada. Tra dolore e rabbia, utilizzati i colori del celeste che ricordano, con un cartello "Ciao Nicholas", l'innocenza dei bambini. Un funerale blindato, questa mattina, per il ragazzo morto con una coltellata inferta nella gamba. Un rito privato per abbassare la tensione tra Gragnano e Pimonte, due comunità dove tutti si conoscono e il rischio che scorra altro sangue è forte. Come dimostra l'arresto di Antonio e Giovanni Carfora, cugini di Nicholas, che con altri due amici, avrebbero sparato ad un ventunenne considerato troppo vicino a Maurizio Apicella. Il figlio del ras accusato di avere ucciso Nicholas per "una spedizione punitiva". In una rete di relazioni e odii tramandati in intrecci familiari. Un agguato compiuto da Apicella con Ciro Di Lauro in chiave "mafiosa" come scrive il giudice per le udienze preliminari, che ha confermato la tesi del pm dell'Antimafia Cimmarotta. Ma oggi è il giorno del dolore per la famiglia di Nicholas Di Martino, nipote del boss Nicola Carfora. Un ragazzo che aveva scelto di frequentare la scuola, iscritto ad un istituto tecnico di Gragnano. Una decisione che non l'ha salvato dal morire secondo le leggi della strada e della criminalità organizzata. Una legge di morte che ha distrutto i sogni di un ragazzo di 17 anni.
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02-06-2020 11:59:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA